Adesso serve una pausa per riorganizzare il settore

Piove sul bagnato, come si dice in questi casi. I dati economici usciti al quinto mese dell’anno sull’andamento dei giochi non sono assolutamente confortanti in generale.
Per quanto riguarda l’ippica inutile fare commenti, perché sono disastrosi, come detto la settimana scorsa. Il ministero dell’Economia ha pubblicato per il Lotto, lotterie e altre attività di gioco, una discesa di quasi il 19% nei primi cinque mesi dell’anno, salvo il gioco sulle Slots (apparecchi di intrattenimento). Questo risultato preoccuperà non poco il ministro Tremonti, ma ancora di più il settore che ci interessa: l’ippica.
Premetto di non essere un tecnico della materia, però visti i risultati di cui sopra credo si possa cercare di provare a capire il perché di una situazione del genere e se vi sono rimedi. Noi siamo passati da un sistema politico che prevedeva il gioco limitatamente ad alcuni casi particolari, quali il Lotto e l’Ippica, il Lotto per la sua tradizione secolare e l’ippica perché finalizzata al mantenimento e miglioramento delle razze equine, che diversamente sarebbero state abbandonate e orse perse. Ad un certo punto con l’avvento al governo di forze laiche, meno sensibili all’influenza della Chiesa cattolica, gli argini si sono rotti e con la pietosa bugia della necessità della regolamentazione e soprattutto del controllo di legalità sul gioco in generale e per evitare infiltrazioni malavitose e contro il gioco clandestino, il governo in pochi anni ha aperto tutte le possibilità di gioco a tutto ed a tutti. In una parola è diventato uno Stato biscazziere.
A me pare che siamo arrivati al capolinea e chiederei una sana pausa di riflessione che possa dare stabilità e certezze a questo sistema che, così come si è venuto “organizzando” si sta autodistruggendo.
Ne rileva un primo aspetto, anche se elementare: non è moltiplicando le occasioni che il gioco può sempre e solo aumentare, come sta dimostrandosi in questa occasione; è probabilmente necessario effettuare delle scelte verso alcune priorità che chiariscano la politica futura del governo. Incombe un’altra spada di Damocle su tutto il sistema così com’è male organizzato, come è già successo in Francia, ed ultimamente in Germania dove la Corte Suprema ha stabilito che il monopolio in capo allo Stato non è più compatibile, occorrerà vedere le reazione della Ue, su questo aspetto che potrebbe scardinare tutto il sistema.


La logica conseguenza di cui sopra dovrebbe essere quella di una riflessione generale da parte dei comandanti del vapore di Aams (Azienda autonoma monopoli di Stato), di limitare alcune scelte che hanno dimostrato una capacita onnivora (slot machine), a scapito di altre come l’ippica in particolare, che aveva una sua giustificazione nobile e sostenibile, trattandosi per di più di un sostegno all’allevamento e quindi all’agricoltura. Ma, mi pare che da parte dell’agricoltura tutto taccia!

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