Il terzo scalo del Lazio? È importante, ma la vera priorità del sistema aeroportuale regionale è il rafforzamento di Fiumicino, bloccato dalla mancanza di investimenti di Aeroporti di Roma. Unemergenza tanto grave che ieri il presidente dellEnac (lEnte nazionale per laviazione civile) Vito Riggio, ha minacciato di revocare ad AdR la concessione per la gestione di quello che è il più grande aeroporto dItalia. «Non è più tollerabile - ha detto Riggio - che il piano industriale, approvato e notificato allEnac, sia ancora bloccato. Al prossimo cda porrò la questione di avviare la procedura di revoca della concessione. Abbiamo i poteri per farlo». Insomma, un ultimatum. Il quadro che Riggio disegna dellimmediato futuro del Leonardo da Vinci è fosco: «Devono migliorare la capacità dellaeroporto, migliorare le piste che ci sono e fare uneventuale altra pista. La prossima estate avremo colossali problemi perché avremo più traffico di quello che possiamo gestire. Non voglio più vedere scene di torme di passeggeri urlanti per i disagi».
Doveva essere loccasione per parlare del terzo scalo laziale il convegno svoltosi ieri allAvvocatura dello Stato. Si è trasformata in una sorta di processo a unazienda, AdR, che vanta importanti partecipazioni pubbliche. Del resto lo stesso presidente di AdR Fabrizio Palenzona conviene: «Il presidente di Enac ha ragione nel sollecitare maggiori investimenti per lo sviluppo dellaeroporto di Fiumicino». Ma fa notare: «AdR è impegnata attualmente nella realizzazione di investimenti per un ammontare di 600 milioni di euro, dei quali 90 solo nel 2007. Esiste anche un Piano di investimenti più ambizioso, che richiede tuttavia una ulteriore verifica fra gli azionisti».
E il terzo scalo? La decisione appare vicina, del resto non cè tempo da perdere. Ciampino, è vicino al collasso a causa dellimpennata del traffico low cost. Secondo Riggio dellEnac individuare il terzo scalo del Lazio «a nord di Roma eviterebbe il sorvolo» sulla capitale «e linterferenza con lo scalo di Fiumicino» considerando che «il traffico dei voli arriva da nord». Anche se nella scelta fra Viterbo, Latina e Frosinone, occorre però anche considerare altri aspetti: i migliori collegamenti stradali e ferroviari, i costi per eventuali espropri, senza dimenticare che alla fine la decisione «sarà politica». La localizzazione del nuovo aeroporto è affidata a un gruppo di lavoro composto da ministero, Enac, Enav, Ferrovie dello Stato e Aeronautica militare, che sta esaminando gli scali militari esistenti. «Entro fine giugno sarà pronta listruttoria tecnica sulla realizzazione del terzo aeroporto civile del Lazio», ha annunciato il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi. Di certo cè che, ha aggiunto il ministro, «il Lazio ha bisogno di un nuovo aeroporto».
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