Adriano si sente leader «Via Vieri, tocca a me»

Alla vigilia del debutto dell’Inter in Europa, il bomber promuove la nuova rosa: «Ora vedo gente felice»

Adriano si sente leader «Via Vieri, tocca a me»

nostro inviato

ad Appiano Gentile
L’Imperatore c’è, l’Imperatore ha una voglia matta di ritornare in campo e fare gol, l’Imperatore ha il sorriso furbo di chi si prepara a fare qualcosa di straordinario. L’Inter non ha ancora disputato una partita vera, ma lui, Leite Ribeiro Adriano, 23 anni portati alla grande e un futuro immenso davanti, si è già posto obiettivi ben precisi: campionato e Champions league.
E i 15 giorni di vacanza passati in Brasile, dopo due anni senza riposo, sembrano avergli ridato nuovo smalto e inesauribili energie: «Questo è l’anno buono», il suo proclama al rientro in Italia lo scorso 21 luglio. «Questo sarà l’anno dell’Inter», ha ripetuto prima di partire per l’insidiosa trasferta di Donetsk dove i nerazzurri nei preliminari di Champions si giocheranno già una fetta di stagione.
Ma questa è una «nuova» Inter, una squadra che con l’innesto dei vari Samuel, Figo, Pizarro, Solari, Julio Cesar, ad Adriano piace da matti ed è lo stesso brasiliano a confermarlo: «La società ha fatto acquisti molto importanti, si vede che il gruppo ha un’altra mentalità, giochiamo in un modo diverso. Campionato e Champions sono i nostri obiettivi ed è importante che tutti ce li poniamo davanti in modo ben chiaro e che tutti ci impegniamo al massimo per fare una bella figura».
Tra i nuovi, c’è un calciatore con il quale non vede l’ora di giocare? Magari Figo oppure Solari?
«Con Solari ho già giocato, è un calciatore molto importante che fa dei bei cross, cosa che ci è mancata un po’ la passata stagione. In questa Inter, Figo, Solari e altri possono far diventare le cose più facili; elementi talmente forti che possono mettere in difficoltà qualsiasi squadra. Spero di poter lavorare bene con Figo per trovare la giusta intesa, anche se all’inizio sarà un po’ difficile perché non abbiamo mai giocato insieme».
L’Inter ha liquidato Vieri per puntare solo su di lei, un segnale preciso. Si sente maggiormente responsabilizzato?
«La mia responsabilità è sicuramente aumentata, proprio perché Vieri è andato via. Ma anche la passata stagione avevo responsabilità importanti e anche nei prossimi anni potrò fare di più di quello che ho fatto l’anno scorso. Ma tutto questo con l’aiuto dei miei compagni».
Domani c’è lo Shakhtar, rivedremo lo stesso Adriano che un anno fa nei preliminari di Champions strabiliò contro il Basilea?
«Sto benissimo dopo i 15 giorni di vacanza. Lavoro duramente, ma mi manca ancora qualcosa per trovare la straordinaria condizione fisica dello scorso agosto. Comunque una mano ai compagni penso di darla, perché voglio giocare un grande preliminare e dimostrare a tutti quello che posso fare e quanto sono cresciuto in questo 2005».
Ma lo Shakhtar di Mircea Lucescu non è una squadretta, è più avanti nella preparazione e in campionato ha ottenuto 5 vittorie in altrettante partite.
«È una squadra forte e ben preparata, dove giocano un paio di miei bravi connazionali. Ma, insomma, noi siamo l’Inter...».
Conosce i brasiliani dello Shakhtar?
«Non personalmente, ma so che sono bravi, veloci e temibili con la palla tra i piedi. Conosco invece bene Matuzalem, eravamo insieme nel Parma, è uno che gioca bene la palla e sa smistarla velocemente. Dovremo stare attenti alle sue invenzioni».
Con tanti giocatori offensivi a centrocampo, qualche volta potrebbe essere lei l’unica punta vera.
«Nessuna difficoltà per me, perché anche nel Parma ho giocato sempre solo in attacco. Noi abbiamo bravi centrocampisti come Pizarro e Veron, occorre lavorare bene durante la settimana per trovare l’intesa».
Samuel ha dichiarato che Juve, Milan e Inter sono alla pari, ma la differenza la farà Adriano che è un vincente. Cosa pensa di questa considerazione fatta da un argentino nei confronti di un brasiliano?
«Lo ringrazio. Quando brasiliani e argentini giocano contro, esplode una rivalità sportiva come ci può essere tra Inter e Milan. Ma tra noi non ci sono problemi. Ci sono tanti argentini nell’Inter? Sì, ma sono tutti bravi giocatori, tutta gente che vuole vincere, questo è importante e mi rende felice. Sono compagni che faranno di tutto per la squadra».
Il suo obiettivo?
«Voglio vincere lo scudetto e la Champions. Sono contento della squadra e di me stesso e sento che faremo molto bene».
Una lunga impegnativa stagione che si concluderà con i mondiali in Germania...
«Sinceramente ora penso solo all’Inter, a vincere il campionato e la coppa. Il mondiale è importantissimo per me, ma ci penserò a tempo debito. Ora, prima, i miei pensieri sono solo rivolti all’Inter».
Com’è cambiata l’Inter rispetto a un anno fa? È una questione di uomini o di mentalità?
«È un fatto di mentalità, di uomini e di felicità di giocare insieme. Ho visto una grande voglia nei compagni, questo mi dà tanta convinzione.

Se guardi un compagno e vedi che è felice, concentrato e ha voglia di vincere, questo motiva maggiormente anche te stesso. Ti viene gran voglia di dimostrare di più. L’Inter ha fatto acquisti importanti, sicuramente faremo un bell’anno».

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