Adriano va alla guerra «Mi hanno scaricato: non posso accettarlo»

Malgrado la solidarietà dei compagni, il brasiliano, escluso dalla lista Champions, si sente ormai un estraneo. Mancini e il giallo della lista per l’Europa

Adriano va alla guerra «Mi hanno scaricato: non posso accettarlo»

da Milano

Ha trascorso il peggior weekend da quando è all’Inter, in casa, tapparelle giù, poca voglia di capire il mondo di fuori. Dentro di lui il terremoto perchè rimanere escluso dalla trasferta di Empoli fa male, ma restare fuori dalla lista Champions è un tormento che dura almeno fino al 31 dicembre, quattro mesi da quinta ruota nel bagagliaio. In un eccesso di amor proprio pare abbia riferito che questa è una situazione che non può accettare. E se lo augurano tutti.
La notte di sabato con gli amici più fidati e forse neppure ha visto le due reti di Ibra. Si sente scaricato dai tifosi, dai compagni, dall’allenatore e anche dal presidente, magari sta prendendo coscienza e ha capito di aver raggiunto un punto di non ritorno. In realtà tutto resta nelle sue mani, è ancora lui il padrone del suo futuro.
Esteban Cambiasso, subito dopo la partita di Empoli, ha dichiarato che tutta la squadra si aspetta grandi cose da Adriano: «Non lo lasceremo solo, tutti noi vogliamo che torni a segnare e a farci vincere, abbiamo bisogno di lui». E Ibrahimovic: «Adriano escluso? Mi dispiace. Lui rimane uno dei più forti, non so cosa sia successo, ma spero torni prima possibile, noi siamo qui per aiutarlo e lui deve continuare a lavorare».
Saranno anche frasi di circostanza, ma gli equivoci fioriti attorno alla vicenda non devono crearne altri. Per esempio la riluttanza di Roberto Mancini a divulgare la lista dei 25 e il suo evidente nervosismo a rispondere sull’argomento. Venerdì, in sede di conferenza stampa ad Appiano, Mancini aveva usato parole dure ma sincere quando aveva anticipato che avrebbe utilizzato tutto il tempo necessario prima di decidere i 25 da iscrivere in Champions. E chi gli è molto vicino ha confermato che la decisione è stata presa molto prima della mezzanotte, è vero, ma il tecnico ha tentato di non farla diventare argomento del giorno nell’immediata vigilia di una trasferta delicata di campionato. Solo un po’ di garbo nei confronti della squadra e anche di Adriano. Poi è l’evidente trance agonistica che lascia scorie quando dichiara a fine gara: «Di lui non parlo, se fate domande su Adriano me ne vado. Dentro o fuori dalla lista Champions? È un segreto di Pulcinella». Che in effetti tutti conoscevano, era anche stato individuato l’altro nome eccellente che gli faceva compagnia, il connazionale Cesar.
Adriano si sente il mondo addosso invece di valutare con attenzione anche l’incredibile credito che continua a ricevere perfino fra i tifosi, molti dei quali restano convinti che la sua esclusione sia dovuta solo e soltanto al rifiuto di trasferirsi all’estero. Lui rimugina nella sua villa sul lago, invece dovrebbe scuotersi perchè nessun credito è infinito, neppure quello di Massimo Moratti che dopo Recoba, teme di perdere il secondo amato figliolo, acquistato due volte e protetto oltre ogni limite. Ieri Adriano era ad Appiano Gentile per la canonica seduta di allenamento in programma per tutti i non convocati di Empoli, poi ha lasciato i campi senza proferire parola, sguardo a terra. Magari realizza di aver tradito la fiducia anche del suo procuratore Gilmar Rinaldi che ha promesso di pedinarlo come un segugio, assicurando l’Inter di ricondurlo sulla strada buona. A chi ieri ha tentato di strappargli un commento ha risposto che si sente scaricato, di non poter accettare questa situazione, anche se sarebbe più naturale fosse Moratti a rilasciare queste impressioni.

Ma a gennaio il dentro o fuori sarà definitivo, potrebbe rientrare in lista Champions se saprà sfruttare le poche occasioni che Mancini gli concederà, oppure potrebbe avere via libera per andare dove vuole e liberare l’Inter dalle sue ansie.

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