Politica

Aerei, dopo l’assenteismo tocca agli scioperi

Paolo Stefanato

da Milano

L’unico volo Alitalia cancellato senza preavviso, ieri, è stato il Palermo-Roma delle 9.20, anche in questo caso determinato, secondo quanto riferito, dalla malattia di un assistente di volo; per il resto tutto è stato regolare nonostante il timore per la partita dell’Italia. Il presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro, si è precipitato all’aeroporto a raccogliere le lamentele dei viaggiatori. «Mi sto adoperando - ha detto - perché la Sicilia abbia una propria compagnia aerea al servizio dei siciliani che troppo spesso vengono lasciati a terra negli aeroporti dell'Isola». Gli ha risposto il presidente di Wind Jet, Antonino Pulvirenti: «Non credo che la Sicilia abbia bisogno di una nuova compagnia aerea: ce l’ha già. Dal 2003 Wind Jet collega la Sicilia, in particolare Catania e Palermo, con Roma, Milano, Venezia, Forlì, Olbia».
Intanto i sindacati hanno confermato gli scioperi del trasporto aereo proclamati per i prossimi giorni: oggi si fermano per 24 ore gli assistenti di volo di Eurofly e di Alitalia Express (per il contratto). Venerdì, dalle 11 alle 23, si fermeranno il personale di terra, gli assistenti di volo e i piloti di Meridiana, contro il piano industriale. Il 20 luglio, infine, sciopereranno per 4 ore, dalle 12 alle 16, gli assistenti di volo di Alitalia (per violazioni contrattuali).
Ieri ha anche ripreso tono la polemica sindacale dopo l’intervista del Giornale a Giancarlo Schisano sul tema dell’assenteismo in Alitalia. Gli assistenti di volo respingono la responsabilità delle cancellazioni, e reagiscono mettendo sotto accusa il numero uno dell’Alitalia, Giancarlo Cimoli, che «ha dato ordine di tagliare i costi» spiega il responsabile di settore della Filt Cgil, Mauro Rossi. «Risparmi all'osso e insufficienti assunzioni di stagionali - aggiunge il segretario del sindacato di categoria Avia, Antonio Di Vietri - con massimo impiego degli aeromobili a fronte di un assenteismo che invece è notevolmente sceso». Il ritorno alla normalità di ieri, per i sindacati, non va attribuito all'entrata in servizio di una cinquantina di stagionali perchè, spiega Di Vietri, «i neo assunti cominciano con tre giorni di riposo. In questo stesso periodo nel 2005 l'assenteismo era del 16%, quest'anno è sceso al 7%, secondo dati dell'azienda. Alitalia ha ridotto l'organico, risparmiando proprio sugli stagionali e quindi sul numero di riserve a disposizione».
Sotto il profilo finanziario l’azienda - ormai è assodato - chiuderà anche il 2006 in rosso, nonostante il piano industriale prevedesse il ritorno all’utile. Il piano è in corso di revisione e non si esclude un suo prolungamento dal 2008 al 2009. Per ora la società ha ancora una posizione finanziaria positiva per 900 milioni, grazie al miliardo di euro versato in dicembre a titolo di aumento di capitale: ma bruciare risorse per l’attività ordinaria, dopo aver realizzato anche lo scorporo di migliaia di dipendenti in Az Servizi, appare un controsenso. In Borsa il titolo Alitalia, che ogni tanto ha una vampata, ieri ha perso fino al 3% per chiudere a meno 0,9% a 0,9272 euro.
Intanto è al lavoro la commissione dei quattro esperti - Daniele Di Giovanni (Presidenza del Consiglio), Massimo Tononi (Economia), Umberto Minopoli (Sviluppo economico), Giovanni La Torre (Trasporti) - che presenteranno una relazione sullo stato, oltre che di Alitalia, anche di Fs e Anas.

Negli ambienti del trasporto aereo è comunque consolidata la convinzione che Giancarlo Cimoli concluderà il proprio mandato (che scade con la firma del bilancio 2006, nella primavera del 2007), e che il vertice della compagnia non subirà sostituzioni traumatiche; possibile, invece, che Cimoli venga affiancato da un direttore generale.

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