Aeroporti chiusi, stop a 750 voli Una notte da incubo a Malpensa

Più di 200 viaggi cancellati a Linate, oltre il doppio nell’hub varesino Proteste per mezzi di trasporto e rimborsi. Riapertura stamattina alle 7

Malpensa, domenica mattina. Ci si aspetta di trovare il deserto, ma è un via vai di anime in pena con il trolley al seguito. «Scusi, sa dove devo andare per ottenere il rimborso del biglietto?», «c’è qualche speranza per il volo per Madrid?». Regna la confusione più totale. Ma di voli in partenza non c’è nemmeno l’ombra: lo scalo è chiuso fino alle 7 di questa mattina a causa della nube di cenere sollevata dal vulcano islandese. Nube attesa sopra il cielo di Milano per domani mattina.
I visitatori del Salone del Mobile sono bloccati a terra e ingannano il tempo in aeroporto come possono. Un gruppo di turisti aspetta invano di sapere se riuscirà a partire per la crociera sul Nilo o no e le tensioni con il tour operator non sono poche. «Ci hanno detto che il nostro volo partirà da Fiumicino - racconta Giusy, in partenza con il marito -. Ma come facciamo a raggiungere Roma per tempo? Ieri ho chiamato più volte l’agenzia turistica che ci ha organizzato il viaggio ma mi ha risposto una segreteria telefonica, dicendo che gli uffici sono aperti solo dal lunedì al venerdì. Siamo furenti. Ora è troppo tardi per raggiungere Roma». «Già - rincara la dose un’altra turista - e per di più ci dicono che non ci sarà nessun rimborso del biglietto. Se almeno ci mettessero a disposizione un pullman potremmo partire. Invece qui non c’è nulla». Stessa sorte per chi è in partenza per l’Egitto e per tutte le altre destinazioni: Barcellona, Palermo, Amsterdam, Manchester, Helsinki, tutti i voli sono annullati. In tutto a Malpensa sono 538 gli aerei cancellati, 211 quelli soppressi a Linate. In tanti, dopo aver vagato per qualche ora tra chek-in chiusi e sportelli informazioni, se ne vanno rassegnati con i bagagli al seguito.
Ai banchi di Lufthansa le hostess di terra si limitano a dare informazioni ai turisti stranieri: «Diciamo a tutti di telefonare stasera in aeroporto - spiega una dipendente - per avere notizie del loro volo di domani. Ma di più non possiamo fare. Qui è tutto fermo». Una famiglia di La Spezia attende di partire per Antigua: «Ci siamo rassegnati a trascorrere la notte in un albergo nei paraggi dell’aeroporto. Cosa dobbiamo fare? Non abbiamo scelta e speriamo almeno di riuscire a partire domani». Un gruppo di ragazzi spagnoli in gita in Italia, dopo ore di attesa, ha finalmente trovato una soluzione: tornerà a casa in pullman.
I servizi aeroportuali sono stati aperti 24 ore su 24, come i bar e locali pubblici all’interno dello scalo. Sabato notte a Malpensa e Linate sono stati distribuiti generi di prima necessità ai passeggeri che ne hanno fatto richiesta. Pochi a dir la verità. Nonostante il grosso dei viaggiatori abbia lasciato gli aeroporti, diverse centinaia sono infatti rimasti in attesa: una cinquantina di loro ha utilizzato le brandine messe a disposizione dalla Protezione civile per trascorrere la nottata, mentre gli altri si sono arrangiati sui divanetti, sui bagagli e anche per terra.
«Ieri sera come consolazione - racconta un gruppetto di ragazzi francesi - ci siamo concessi una cenetta in un ristorante qui vicino, molto buono. Siamo andati e tornati in taxi. Poi abbiamo dormito qui, per risparmiare almeno sull’albergo. Ma alla fine siamo stati bene».


Gli effetti della nube si sono ripercossi anche sul personale dell’aeroporto: i lavoratori dell’handling, dei check-in, delle rampe e la vigilanza ai varchi sono stati in cassa integrazione o in ferie forzate per tutto il fine settimana.

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