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«In aeroporto siamo al sicuro, ma non ci sono cibo e servizi»

Ci sono anche sei italiani al Louis Armstrong International Airport di New Orleans. La Farnesina ha confermato la loro presenza e fatto subito presente che stanno bene. Il consolato italiano a Houston, inoltre, si tiene in costante contatto con loro. La famiglia Varone, marito e moglie di Sessa Aurunca, in provincia di Caserta e altre due coppie di italiani di Livorno e Milano avrebbero dovuto lasciare la città domenica pomeriggio. Ma il volo è stato annullato e Katrina li ha costretti a fermarsi nella Louisiana insieme ad altre 200 persone. «Stiamo bene e ci sentiamo al sicuro - racconta al telefono Fabio Varone, che si trova negli Stati Uniti con la moglie dal 1° agosto -. Qui in aeroporto non ci sono state scene di panico. Ci sono vigili del fuoco pronti a intervenire e assistenti aeroportuali disponibili a fornire informazioni. Il momento più brutto, in realtà, è stato dall’albergo all’aeroporto. C’era un fuggi fuggi generale, un traffico pazzesco. Abbiamo impiegato due ore ma stiamo bene». Fabio Varone ha anche aggiunto di voler salire sul primo aereo per New York. Ma la macchina dell’emergenza presenta qualche falla. Se dal punto di vista dell’incolumità l’aeroporto è sicuro, si registrano disagi. Molte persone sono costrette a dormire sui seggiolini o per terra. «I disagi più grandi sono nel cibo e nei servizi - continua Fabio Varone -. C’è solo un piccolo bar aperto, ma a tratti. Non c’è luce nei bagni e l’acqua inizia a mancare. E poi non ci hanno dato niente da mangiare. Solo a colazione un muffin e mezzo litro di latte». E a chi gli chiede se questa avventura abbia rovinato la sua vacanza, Varone risponde convinto: «Assolutamente no.

New Orleans è bellissima e non vedo l’ora di visitare New York».

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