«Aeros», fantasie di corpi: la danza incontra la ginnastica

Alessandra Miccinesi

Un elegante passo a due fatto di sport e spettacolo, anima e cuore, muscoli e cervello. È stata ribattezzata «Aeros» - letteralmente «in aria» - la compagnia stabile formata da atleti della premiata federazione romena di ginnastica artistica e ritmica che dal 1997, guidata dalla trainer Maria Fumea, sta calcando i palcoscenici internazionali con uno spettacolo di danza acrobatica curato dai tre maggiori coreografi contemporanei: Daniel Ezralow, David Parsons e Moses Pendleton. Dopo aver sbancato l’anno scorso i botteghini milanesi, «Aeros», show entusiasmante ed energetico da un’idea di Antonio Gnocchi Ruscone che coniuga la preparazione tecnica dei ginnasti all’improvvisazione degli artisti in proscenio, debutterà stasera al Teatro Sistina dove rimarrà in cartellone fino al 5 febbraio.
«Il progetto Aeros è di lunga gestazione - spiega il direttore tecnico Nando Trezzi - e prosegue nel solco di un vecchio discorso legato allo sviluppo della danza, sia classica che moderna, fusa alla preparazione sportiva che preclude le prestazioni olimpioniche». Sostanzialmente si tratta di una sfida tra pianeti diversi (danza e ginnastica), che ha stuzzicato la fantasia e la creatività di tre geni della danza post-moderna. Sì, perché se per un ballerino è normale scavare nella propria anima per trasmettere la bellezza del gesto tecnico, per un ginnasta si tratta di una novità.
«Questi atleti sono gemme grezze: giovani dal corpo e dalla sensibilità pura - assicura Ezralow -. Creare questo show è stato come effettuare un viaggio agitato, ma di rara bellezza. Quello che fanno i ginnasti non lo possono fare i ballerini e viceversa - ha proseguito Ezralow - gli atleti sono come la plastilina, li puoi plasmare e ottenere performance uniche. Quando saltano e fanno una doppia capriola acrobatica riescono sempre a dare un’emozione».
Due ore di quadri che tuffano lo spettatore in un’atmosfera onirica: corpi elastici, perfetti, privi di gravità che disegnano sculture colte nell’atto supremo di staccarsi da terra e conquistare la leggerezza aerea. Atleti-performer dai costumi a pelle iridescenti che sfidano le leggi della fisica per realizzare il sogno di Icaro: volare.
Definito dalla maggior parte degli spettatori uno spettacolo sensuale, ironico e virile - si viaggia in uno spazio siderale creato da proiezioni in trasparenza, riproduzioni degli elementi naturali, con l’ausilio di costumi in tessuto stretch firmati Luca Missoni e musiche originali che richiamano le pulsazioni del battito del cosmo - «Aeros» è un ulteriore tassello incastonato nel discorso della contaminazione artistica ricca di fermenti. Creato in collaborazione con gli inventori di «Stomp», Luke Cresswell e Steve McNicholas, lo show non si sviluppa su un canovaccio narrativo preciso. Le coreografie si susseguono in un’unione fluida di quadri che inducono lo spettatore in uno stato di sospensione.

«La tentazione di plasmare - confessa David Parsons - il corpo dei ginnasti, che si allenano e sudano solo per conquistare una medaglia, un podio, e spingerli ad allenarsi per trasmettere un’emozione e conquistare l’applauso della platea, è stata per noi tre coreografi l’ispirazione più grande».

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