Un po per essere informati, un po per promuoversi e fare affari. È stata presentata ieri la prima televisione delle aziende, «impresalive.tv». Lha creata la Camera di commercio di Milano insieme a Telecom e La7. Per vederla da casa servirà un collegamento internet veloce e uno speciale decoder. «Nei prossimi nove mesi 500 imprenditori e sedi associative proveranno questo nuovo sistema dove il televisore è collegato a internet - spiegano i promotori -. E se lesperimento avrà successo, potrà essere esteso ad altre zone dItalia».
Da subito è possibile farsi unidea della nuova televisione collegandosi al sito internet www.impresalive.tv (anche in questo caso serve lAdsl, il collegamento veloce). Gli esperti la chiamano tv on demand: «È lo spettatore (o il navigatore nel caso del sito) a scegliere quali programmi vedere fra quelli proposti» ricorda Giuseppe Sala, direttore generale di Telecom Italia. Si va dal telegiornale dedicato a economia e politica alle rubriche, ci sono dei cortometraggi (si vedono anche attori noti, come Roberto Citran) fino al talk show sempre dedicato ai temi economici. «Limprenditore che si collega potrà informarsi sulle normative più recenti e promuovere i suoi prodotti - aggiunge Andrea Chevallard, segretario generale della Camera di commercio -. Nellultimo mese e mezzo il sito internet è stato visitato da 600mila persone».
Per allestire impresalive.tv è stato investito un milione e mezzo di euro «equamente ripartito fra i promotori». «La televisione supportata da internet è stata pensata come un prodotto per le famiglie - spiega ancora Sala -. Riusciamo a portare il servizio in 21 città che diventeranno 250 entro fine anno. Poi, grazie alla Camera di commercio, ci è stata offerta la possibilità di applicarlo al mondo delle imprese, così è nata la nuova tv». A curare i notiziari sono i giornalisti di La7. «Il nostro compito sarà anche quello di raccontare la città e le sue attività economiche» aggiunge Edgardo Gulotta, vice direttore dei tg di La7. Che insiste sulla possibilità, per lo spettatore, di creare il proprio palinsesto: «Potrà rivedere quel che più gli interessa, una possibilità che non esiste con la televisione tradizione». Ci sono 280 documenti in archivio. E tutti, attraverso il telefonino, potranno inviare dei loro servizi.
Milano, ricorda la Camera di commercio, è la città dove si concentra il maggior numero di radio e tv. Rispetto al 2000 ce ne sono 21 in più (solo Roma ha fatto meglio).
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