Fausto Biloslavo
«Abbiamo sentito un forte urto, come un'esplosione, e il nostro elicottero ha cominciato a girare su se stesso finché è caduto al suolo. Gli altri, che volavano davanti a noi, devono essere stati colpiti in pieno. Quando siamo atterrati il loro elicottero era già in fiamme». La testimonianza di uno dei soldati spagnoli, sopravvissuti al disastro in Afghanistan, non lascia spazio a dubbi: tutto fa pensare a un abbattimento. Il racconto del militare, inoltre, coincide con altre testimonianze diffuse ieri dalla stampa spagnola sulla dinamica della tragedia nei cieli di Herat, in cui martedì hanno perso la vita 17 militari spagnoli. Il ministero della Difesa di Madrid, invece, pur non escludendo alcuna ipotesi, propende per l'incidente, forte anche del parere dei militari afghani, i quali sono convinti che i due elicotteri si siano scontrati in volo.
La testimonianza del sopravvissuto, pubblicata dal quotidiano La voz de Galicia, trova conferma anche nel racconto dei genitori di uno dei militari caduti: il pilota dellelicottero costretto allatterraggio di emergenza li ha informati della morte del figlio affermando che il velivolo «è stato abbattuto, sono stati colpiti da fuoco sparato da terra». Il leader militare dei talebani, mullah Dadullah, aveva subito rivendicato l'azione ostile, ma per i servizi segreti spagnoli le sue dichiarazioni non sono credibili.
Il generale afghano, Shar Mohammed Karimi, giunto ieri sul luogo della tragedia, ha dichiarato che «uno dei due elicotteri avrebbe incidentalmente colpito l'altro in volo. L'altra possibilità è che i due elicotteri avessero dei problemi tecnici». L'alto ufficiale afghano accompagnava il ministro della Difesa spagnolo, Josè Bono, che è giunto a Herat per rimpatriare le salme dei caduti. Bono ha affermato al momento non si può scartare alcuna possibilità, sebbene gli specialisti incaricati dellinchiesta (arrivati dalla Spagna, ndr) abbiano accertato che al momento della tragedia vi fosse un vento fortissimo». Insomma, un incidente. Il ministro Bono era accompagnato anche dal generale Mauro Del Vecchio che, dal 4 agosto, ha assunto il comando di tutte le forze Nato in Afghanistan, americane escluse.
I resti dei talebani e di Al Qaida stanno intensificando le azioni ostili con l'avvicinarsi delle elezioni parlamentari e provinciali del 18 settembre. I militari spagnoli morti facevano parte dei rinforzi giunti ad Herat, dove sono impiegati anche 200 soldati italiani, per garantire una cornice di sicurezza al voto.
Domenica scorsa i talebani hanno rapito un ingegnere libanese che lavora alla costruzione di una strada finanziata dagli americani, minacciando di decapitarlo se la sua azienda non lascerà l'Afghanistan. Ultimamente i talebani stanno «copiando» i metodi utilizzati in Irak. Lo stesso mullah Dadullah, in una recente intervista ad Al Jazeera, aveva confermato che si stanno consolidando contatti con i guerriglieri iracheni.
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