L'imam Shahin, considerato un pericolo per la sicurezza nazionale e rilasciato da un giudice di Torino dopo la richiesta di espulsione del ministero dell'Interno (che farà ricorso in Cassazione), torna al centro della scena ed è, in parte, anche legato al caso del filo Hamas Mohammad Hannoun. Elsalay, uno dei 9 arrestati nella maxi operazione contro la cupola di Hamas in Italia, parlando con Shahin e riferendosi a El Shobky, gli contesta di avergli parlato di come l'associazione inviasse il denaro. Ali El Shobky è il referente piemontese di Abspp, colui che ha incontrato l'ex capo di Hamas Haniyeh, come si evince dalla conversazione in cui dice "Si, anche quando siamo andati a farci le foto con il dottor Ismail Haniveh". Ma non ci sono solo quelle intercettazioni. Infatti siamo in grado di svelare anche gli incontri che ci sono stati tra la Moschea Omar in Via Saluzzo, quella in cui Mohamad Shahin svolge la funzione di imam, e la Abspp, al centro dell'inchiesta in quanto ritenuta una delle associazioni tramite cui venivano raccolti e poi inviati i soldi all'organizzazione terroristica.
Ecco, quindi, che il 31 luglio la moschea Omar organizza un incontro dal titolo "Voci dal genocidio" e nel dibattito sono presenti Falestin Dawoud, figlia di Raed Dawoud (uno dei profili più centrali all'interno dell'inchiesta in quanto membro del comparto estero di Hamas e referente della cellula italiana con Hannoun, nonché responsabile della filiale milanese di Abspp), Hannoun, Abdullahi Ahmed, consigliere comunale a Torino in quota Pd, Angela Lano, direttrice di InfoPal, e il predicatore del capoluogo piemontese Brahim Baya, che ha già elogiato la vita di Yaya Sinwar, la mente dell'attacco del 7 ottobre. Ma c'è di più perché il 24 luglio scrivono: "Possa Allah ricompensarti con la migliore ricompensa" ricondividendo un video che sponsorizza la Abspp e in cui ci sono anche le coordinate bancarie. E il 26 settembre organizzano un incontro proprio in collaborazione con la medesima associazione (il volantino nella foto). Quale, quindi, il legame tra Shahin, secondo cui il 7 ottobre non fu violenza e il giro di denaro che si aggira attorno ai 7 milioni di euro destinati, secondo l'accusa, ad Hamas e gestiti anche dall'associazione in questione? A intervenire è la deputata Fdi Augusta Montaruli, che annuncia un esposto in Procura per chiedere l'espulsione dell'imam e ha già presentato un'interrogazione al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi per chiedere, alla luce degli ultimi elementi "se non ravvisi nella vicenda ulteriori elementi di pericolosità per la sicurezza nazionale dell'imam Shanin che integrino requisiti per la sua espulsione". Anche in virtù del fatto che "le motivazioni di accoglimento del ricorso del sig. Shanin risulterebbero ampiamente superate alla luce delle suddette risultanze aggravando la sua posizione di Shahin. L'interrogazione da me depositata precedente all'espulsione del sig. Shanin nelle quali si dava evidenza delle condotte assunte dal sedicente imam della moschea di via Saluzzo trovano in queste ore la conferma del suo atteggiamento, visto il suo coinvolgimento negli atti dell'inchiesta che hanno portato a nove misure cautelari per 7 milioni di euro di finanziamenti ad Hamas attraverso associazioni.
In base all'ordinanza Shahin, che non risulta indagato in questa inchiesta, parla con arrestati, viene chiamato in causa esposta denaro con l'uomo accusato di raccogliere fondi a Torino per farli arrivare a Gaza". Alla luce dei nuovi elementi come si comporteranno i giudici in merito all'espulsione di Shahin?