Afghanistan Milano riabbraccia i suoi soldati

Non se lo meritavano. La gioia del ritorno a casa dopo nove mesi di Afghanistan incrinata dalla tristezza dei commilitoni morti negli ultimi attentati. Un graffio doloroso su una delle più belle pagine scritte dal nostro esercito negli ultimi anni. La missione di pace a Kabul, terra antica e misteriosa, devastata da decenni di guerra e oggi martoriata da terroristi invasati e sanguinari. La bandiera bianca con la croce rossa, consegnata alla partenza dal sindaco Gabriele Albertini al generale Mauro Del Vecchio, torna a Milano.
Ieri mattina il sagrato del Duomo è stato invaso dalle mimetiche. Quelle dei pattugliamenti, delle ore di sentinella nel freddo terribile delle notti d’inverno o nel caldo torrido dei mezzogiorno d’estate. Ma anche le mimetiche delle visite ai villaggi per portare gli aiuti umanitari a una popolazione ormai allo stremo, agli ospedali dove la soldidarietà italiana sa fare miracoli.

Gli anfibi battono il passo, lo schieramento è perfetto. La città saluta la fine di una missione che questa volta sente ancor più sua. Al termine spunta anche il cardinale Dionigi Tettamanzi che stringe mani e ringrazia. (...)

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