Kabul - Truppe, elicotteri, forse i caccia bombardieri Tornado: questi i rinforzi che sfideranno i talebani nell’Afghanistan occidentale, dove i corpi speciali italiani della Task force 45 combattono da tempo contro i nemici di Kabul. Finalmente si comincia a parlare chiaro sul nostro impegno militare in Afghanistan: il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, in visita ad Herat, Farah e Kabul ha annunciato che il settore ovest verrà rafforzato e che ci sarà da menar le mani. Anzi, l’abbiamo già fatto ma non si poteva dire. «I nostri militari hanno partecipato ad azioni, anche di combattimento, salvando vite umane di soldati di altri contingenti e neutralizzato attentati», ha spiegato La Russa.
In Afghanistan non portiamo solo caramelle ai bambini, ma combattiamo, e per farlo ci vogliono uomini e mezzi. Soprattutto a Farah, la più ostica delle quattro province sotto la responsabilità del generale Francesco Arena. «Il comando italiano di Herat controlla un territorio grande quasi come l’Italia, ma può disporre della metà degli uomini destinati al derby Roma-Lazio», ha sottolineato il ministro della Difesa. Per questo da agosto cominceranno ad arrivare 500 militari italiani in più per la famigerata provincia di Farah. La più a sud del nostro settore, confinante con quella di Helmand dove i parà inglesi ed i marines Usa stanno dando del filo da torcere ai talebani.
La Russa è volato anche nella base della Task force 45 di Farah, condivisa con gli americani: circa 160 uomini, due compagnie di fucilieri della Brigata Friuli, i corpi speciali (9° Col Moschin, 4° reggimento alpini paracadutisti e Comsubin, incursori della marina). «Il governo Prodi ha tenuto sottocoperta l'utilizzo di questi soldati per evitare problemi con gli alleati della coalizione di governo», ha spiegato La Russa.
«I militari non mi hanno chiesto soldi o licenze, ma mezzi per rendere più efficiente ed efficace la loro missione», ha aggiunto il ministro della Difesa. Ad agosto giungeranno da Kabul tre elicotteri Ab 212 e il nuovo schieramento sarà concluso in autunno. La Russa non esclude l’invio di quattro caccia bombardieri Tornado con compiti di ricognizione. Il ministro ha inoltre firmato la riduzione dei tempi relativi ai caveat, gli ordini nazionali che restringono l’impiego del nostro contingente. Se a sud, dove si combatte duramente, gli alleati avranno bisogno di noi ci andremo in sei ore. Il governo precedente aveva 72 ore per decidere. Qualsiasi missione sarebbe arrivata fuori tempo massimo. La visita di La Russa ha fatto cadere un altro tabù. Quello relativo alla punta di lancia del nostro schieramento, la base avanzata di Delaram, nodo strategico al confine fra le province di Farah, Nimroz e Helmand. Una compagnia di fucilieri controlla la principale arteria di comunicazione proveniente da sud.
La Russa ha incontrato a Kabul il presidente afghano Hamid Karzai, che ha chiesto un maggiore impegno della Guardia di Finanza (per ora sono solo 15 i finanzieri che addestrano il corpo di frontiera
afghano). Il ministro ha anche confermato l’invio di una quarantina di carabinieri per addestrare la polizia locale. In giugno in Afghanistan sono caduti 46 soldati della coalizione internazionale, 15 in più rispetto all’Irak.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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