Afghanistan, rogo del Corano Uccisi due soldati americani

Continua in Afghanistan la protesta contro il rogo di testi sacri avvenuto lunedì nella base militare di Bagram. A dare il via all'agitazione era stata la presenza di alcune copie del Corano nella spazzatura destinata ad essere bruciata dai soldati. I libri, trovati in un centro di detenzione vicino a Bagram, contenevano - secondo i militari - messaggi estremisti.

Due militari statunitensi sono morti, uccisi da un soldato afghano, solidale con la protesta di quanti condannavano il gesto dei soldati americani. A dare la notizia CbsNews, che cita fonti militari, specificando anche la nazionalità dei due uomini, ancora non confermata ufficialmente dall'Isaf. È probabile che le due vittime siano i soldati uccisi oggi nella zona orientale del Paese, di cui i vertici della coalizione avevano già dato notizia.

Ma non è solo Kabul ad essere teatro di forti proteste. Durante la giornata si sono formati cortei anti statunitensi anche nella provincia di Laghman. I manifestanti hanno cercato di penetrare all'interno della base militare di Mehter Lam, lanciando pietre contro il complesso di edifici. Alle proteste aderiscono circa duemila persone, contrastate dai poliziotti, che tentando di respingerli utilizzando cannoni ad acqua e manganelli. Secondo il vicecapo della polizia locale gran parte dei dimostranti sarebbe in età adolescenziale.

Come già ieri, migliaia di persone si sono radunate anche in diverse aree della città di Jalalabad. Almeno due persone sono rimaste uccise nella provincia di Uruzgan e altre otto sono rimaste ferite. Tra di essi tre agenti di polizia. Proteste anche ad Asadabad, capoluogo della provincia di Kunar, dove sono state bruciate bandiere americane.

Almeno un morto e quattro feriti anche nella provincia di Baghlan, nell'area settentrionale del Paese. Tra i feriti ci sarebbero due agenti di polizia afghani. Centinaia di manifestanti hanno tentato di assalire una stazione di polizia.