Afghanistan, uccisa la poliziotta che difendeva le donne

Malalai Kakar dirigeva il dipartimento dei crimini contro le donne ed era la poliziotta più celebre del paese. Assassinata dai talebani davanti a casa, gravissimo un figlio

Kandahar - Malalai Kakar dirigeva il dipartimento dei crimini contro le donne ed era la poliziotta più celebre del paese, uno dei simboli dell'Afghanistan del presidente Hamid Karzai: è stata assassinata questa mattina in un agguato davanti a casa sua a Kandahar, roccaforte dei taleban. Zalmay Ayubi, portavoce del governatore di Kandahar, ha detto che l'agente, con il grado di capitano, "é stata presa di mira da uomini armati questa mattina mentre si apprestava ad andare al lavoro in macchina. E' morta sul colpo e uno dei suoi figli, che era con lei, è rimasto ferito". Un medico dell'ospedale di Mirwais, a Kandahar, ha poi detto che la donna è stata colpita alla testa e che il figlio, in gravi condizioni, è in coma.

La poliziotta, 40 anni circa d'età, madre di sei figli, era stata minacciata più volte dai talebani era già scampata ad alcuni tentativi di assassinio. La rivendicazione dell'omicidio non si è fatta attendere: "Kakar era uno dei nostri bersagli e siamo riusciti a eliminarla", ha dichiarato all'Afp un portavoce dei talebani, Yusuf Ahmadi.

Figlia e sorella di poliziotti, assunta dalla polizia alla fine degli anni '80, Kakar era fuggita dal paese all'arrivo al potere dei taleban, che avevano proibito alle donne di lavorare, prima di riprendere le sue funzioni alla caduta del loro regime alla fine del 2001. Di lei si era parlato in numerosi articoli della stampa afghana e internazionale. Aveva preso parte anche ad operazioni di sequestro di armi e di droga nella zona di Kandahar.

Era molto rispettata a Kandahar, non girava mai senza armi ed era sempre in compagnia di un uomo della sua famiglia".

L'assassinio di Malalai Kakar - il cui nome rinvia a una eroina afghana della guerra contro i britannici, alla fine del 19° secolo - arriva al culmine di una escalation di violenza quest'anno in tutto il paese e al confine con il Pakistan nelle zone tribali di etnia pashtun, dove stanno avvenendo sanguinosi scontri e incursioni delle truppe delle coalizioni internazionali a guida Usa e Nato, con ripercussioni nei rapporti tra i due paesi e in quelli tra Pakistan e Stati Uniti.

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