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Agente 007 licenza di tornare: ma solo come videogioco

James Bond in missione sulla console. Dopo lo stop del costoso film, la saga si trasforma in game Con la partecipazione del vero cast. Daniel Craig incluso

Agente 007 licenza di tornare: ma solo come videogioco

L’agente 007 è stato sempre un tipo avanti. Aveva l’Aston Martin con il radar e lo scudo antiproiettile quando tutti gli altri andavano ancora in giro con la Cinquecento, o al massimo con la mini e l’autoradio estraibile. Ecco perché, capita l’aria che tira, si è prontamente travestito, sempre stata la sua specialità, da videogame. Se infatti il cinema e il romanzo un po’ stentano, e fanno puzza di vecchio, le consolle sono l’intrattenimento che tira, quello che piace alla fascia di chi consuma, i Dinks (acronimo inglese per double in-come no kids: età dai 25 ai 45 anni, coppia con doppio stipendio e niente pargoli tra i piedi).

Così se la produzione tergiversa, a causa dei guai economici della MGM, sulla data di uscita del nuovo lungo metraggio dell’agente segreto più famoso del mondo,(e il rinvio potrebbe essere eterno) la lavorazione del gioco, Blood Stone, procede a tutto gas, per essere sicuri di poterlo piazzare sul mercato entro il prossimo natale. La trama sarà, ovviamente, Ian Fleming style: un inseguimento senza tregua che attraverserà le strade di Atene, i vicoli di Istanbul, le piazze di Monaco, le steppe siberiane e i canali di Bangkok sulle tracce del cattivissimo terrorista chiamato il Greco che ha rubato una potentissima arma biochimica e vuol venderla a dei misteriosi cattivoni.

E quanto ai mezzi messi in cantiere sono quelli che si userebbero per una produzione Hollywoodiana. L’autore è Bruce Feirstein, sceneggiatore di tre film della serie ufficiale; il volto di Daniel Craig è stato scannerrizzato e la sua voce registrata per fornire un Bond degno del grande schermo, così come Judi Dench continua a prestare aspetto e parole all’«avatar» di M., l’autoritaria signora dei servizi. E c’è anche una new entry nel prestigioso club delle bond Girl frequentato da fatalone come Ursula Andress e Maud Adams: la cantautrice-attrice britannica Joss Stone. Infatti non solo ha pensato le musiche del gioco (la pulzella ha già vinto un grammy) ma ha prestato le sue grazie alla nuova fiamma digitale della super spia di sua Maestà.

E questa profusione hollywoodiana di mezzi non è dovuta semplicemente al fatto che tutto quello che 007 tocca diventa oro (del resto è il metallo preferito da Goldfinger). Semplicemente i videogiochi ormai non sono più i fratelli poveri del grande schermo. Con le loro trame sfaccettate, con la possibilità di coinvolgere il giocatore in un’esperienza diretta stanno surclassando gli altri media di intrattenimento. Sono sempre di più le storie che nascono sulla consolle e poi diventano pellicola: Resident evil, Prince of Persia, Tomb Raider... o i giochi che diventano un romanzo come Assassin Creed e God of War.

Ormai non c’è film di successo che non ci si affretti a trasformare il più rapidamente possibile in gioco. Anzi addirittura ormai corre voce che il cinema faccia molta attenzione a calcolare che certe uscite non siano troppo in prossimità con quelle di videogiochi blockbuster che potrebbero limitarne la risonanza mediatica. Un esempio? Pare che all’uscita dell’ultimo Iron Man a Hollywood qualcuno si sia preoccupato per l’eccessiva vicinanza con Grand theft Auto IV.

Del resto, tolte le differenze di budget che giocano a favore della realtà virtuale, partiamo da un assioma semplice semplice: voi preferireste guardare James Bond (con un po’ di invidia) o essere James Bond? La risposta è ovvia e i risultati si vedono tutte le sere quando milioni di trentenni spengono la realtà virtuale in cui hanno la disgrazia di fare i bancari o i giornalisti e si svegliano nel vero mondo dove fanno, le spie, i principi o gli assassini medievali.

E si sa gli eroi hanno altro da fare, mica vanno al cinema.

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