Un agente si è spacciato per un italiano

Ingrid Betancourt ha un volto di pietra, inespressivo, con uno sguardo senza speranza. Tre minuti dopo, a bordo dell’elicottero che la porta verso la libertà, il volto di pietra si scioglie nelle lacrime della felicità. Sono le immagini più toccanti del video che riprende il tranello organizzato dall’esercito colombiano per liberare 15 ostaggi delle Farc. Le sequenza sono state girate da due finti giornalisti, agenti dell’intelligence colombiana. Erano al seguito della falsa organizzazione umanitaria atterrata in una radura con un elicottero dipinto di bianco. Alcuni agenti si sono spacciati per cooperanti australiani ed uno addirittura faceva finta di essere italiano. Le prime immagini del video sono sfocate ed in controluce, ma si nota una fila di guerriglieri in mimetica armati di Kalashnikov, che hanno scortato gli ostaggi fino alla radura. La telecamera inquadra il comandante «Cesar», responsabile dei sequestrati eccellenti. «Una pregunta por favor» (una parola) chiede il finto giornalista. Baffuto, capelli a spazzola, maglietta nera, Cesar si schermisce e risponde «no, non posso», ma incredibilmente ride. I finti giornalisti insistono e lui ride, quasi fosse in imbarazzo, come se sapesse che si tratta di un bluff. A bordo dell’elicottero Cesar ed il suo vice verranno immobilizzati e sedati. Il quotidiano svizzero Le Temps ha sostenuto che sono stati pagati 5 milioni di dollari, proprio per corrompere Cesar. Sarebbe stato convinto a «tradire» dalla sua compagna catturata in febbraio.
Tutta la verità forse non verrà mai fuori, ma il video sgombera il campo dai dubbi. Dopo Cesar si vedono la Betancourt e gli altri ostaggi. Uno degli americani dice in spagnolo: «Amo la mia famiglia». Reimundo Malagón, sequestrato da 10 anni è agitato e vuole parlare la microfono. «Sono un tenente del glorioso esercito colombiano», ma poi lo bloccano. Agli ostaggi vengono legati i polsi con delle fettucce di plastica bianche. La telecamera si sofferma sulla Betancourt, che con un giubbino mimetico senza maniche ed i capelli raccolti sale terrea sull’elicottero. Poi le riprese si bloccano e riprendono già in volo. Cesar ed il suo vice sono stati immobilizzati. Gli ostaggi stanno scoppiando in lacrime e urla forsennate di gioia. Alcuni esultano, altri sembrano allibiti. I finti mediatori hanno detto che sono dell’esercito colombiano. La Betancourt è incredula e piange.

Accanto a lei il fedele infermiere dell’esercito William Pérez, che nella selva l’ha curata. Ingrid sembra non riuscire a parlare per l’emozione. Perez l’abbraccia e urla: «Dieci anni che speravamo di vivere questo momento, da dieci anni».
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