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Agenti segreti in psichiatria, e due colleghi vigilano perché non rivelino segreti

Secondo il quotidiano di Tel Aviv Yediot Ahronot, si tratta di due funzionarie «giovani e avvenenti» crollate per il troppo stress. Le donne sono state arrivate in ospedale accompagnate da agenti incaricati di sorvegliarle 24 ore su 24 per evitare parlino del loro lavoro «top secret»

Chissà, magari andrà a finire che se costretti ad andare in analisi, gli agenti segreti saranno costrette a sdraiarsi sul lettino con a fianco qualcuno che verifichi cosa sta raccontando al medico. I presupposti infatti ci sono tutti, visto che in Israele due «agentesse» sono finite in psichiatria, accompagnate però da altrettanti colleghi incaricati di vigilare che non vadano troppo fuori di testa e raccontino vicende destinate invece a rimanere «top secret». Lo riferisce con grande evidenza Yediot Ahronot, uno dei più diffusi quotidiani israeliani, fondato nel 1939. Secondo il giornale, che ha sede a Tel Aviv, le attività altamente snervanti e il perenne rischio della vita potrebbero essere all'origine di gravi malattie mentali sviluppatesi in due agenti del Mossad, il servizio di spionaggio israeliano, di recente ricoverate in un ospedale psichiatrico presso Tel Aviv. Il giornale ha appreso che le due - entrambe «giovani e molto avvenenti» - sono state internate a breve distanza di tempo una dall'altra. Lo staff medico, prosegue il giornale, è rimasto sbigottito nel constatare che ciascuna di loro è accompagnata da un agente segreto il cui incarico è di vegliare 24 ore su 24 affinchè le pazienti non rivelino, anche inconsciamente, segreti di Stato. Si tratta di una situazione molto anomala, hanno spiegato i medici, ma l'ospedale psichiatrico non ha potuto modificarla.

Come d'abitudine l'ufficio del primo ministro, che è responsabile delle attività del Mossad, ha preferito non commentare la notizia.

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