Economia

Agenzie rating, addio far west: la Consob vuole una riforma

La Consob ha acceso un faro sul comunicato di Moody's che giovedì ha dato una scrollata alle borse, soprattutto a Piazza Affari, con quello che il Presidente dell'Authority italiana definisce un «fermo richiamo». In futuro la diffusione dei rapporti dovrà rispettare tempi e modalità tali da ridurre al minimo l'impatto sui mercati, in pratica dovrà avvenire a borsa chiusa.

Addio far west. Per le agenzie di rating si cambia musica. La stretta regolamentare per le Agenzie di rating scatta il prossimo 7 giugno, quando dovranno registrarsi presso le autorità di mercato. Ma la Consob gioca d'anticipo. Ha acceso un faro sul comunicato di Moody's che giovedì ha dato una scrollata alle borse, soprattutto a Piazza Affari, con quello che il Presidente dell'Authority italiana definisce un «fermo richiamo». In futuro la diffusione dei rapporti dovrà rispettare tempi e modalità tali da ridurre al minimo l'impatto sui mercati, in pratica dovrà avvenire a borsa chiusa. L'invito è arrivato anche alle altre società che esprimono il loro «voto» sulla solvibilità di Stati e imprese. È questo solo l'inizio di un processo che, a regime, prevede anche la possibilità di applicare sanzioni: dal richiamo privato al ritiro dell'autorizzazione ad emettere rating, fino all'applicazione di sanzioni pecuniarie. - ORA C'È LA REGOLAMENTAZIONE: Per ora le agenzie di Rating non sono soggette ad alcun tipo di vigilanza. Il principio che vige è quello dell'autoregolamentazione e, in pratica, possono far quel che vogliono. I tentativi passati di regolamentazione si erano sempre infranti sulla rivendicazione del diritto di opinione, sancito anche dalla Costituzione Americana. Nel dicembre 2005 l'Italia ha tentato una fuga in avanti con la riforma del risparmio. Per la prima volta fu introdotta una regolamentazione pubblica, affidando la vigilanza alla Consob. La riforma però venne corretta successivamente dal cosiddetto decreto Pinza che, tra le correzioni, eliminò la vigilanza. Pur nella convinzione della necessità di regole, si decise di attendere la normativa internazionale, evitando norme di singoli paesi. - LE NUOVE NORME, I PRIMI PASSI: La nuova normativa arriva con un «regolamento» europeo che, a differenza delle direttive, è applicabile su tutto il territorio dell'Ue, senza spazi di modifiche da parte degli stati. La riforma è la stessa che prevede l'istituzione, dal 2011, di tre nuove autorità europee: la prima sui mercati finanziari avrà sede a Parigi e si chiamerà Esma (European Sicurity Market Authority), la seconda bancaria con sede a Londra, la terza assicurativa a Francoforte. Per le agenzie di rating il regolamento, entrato in vigore lo scorso dicembre, scatta il 7 giugno, e prevede tranche progressive. Fra un mese dovranno richiedere una registrazione alla Consob: questo presuppone una verifica sull'adeguatezza organizzativa, per la gestione dei conflitti di interesse. Spesso a controllare le società di rating sono infatti fondi e investitori americani. Ad esempio il primo azionista di Moody's è la Berkshire Hataway che fa riferimento a Warren Buffett. Ovviamente la registrazione sarà possibile solo alle agenzie che superano i criteri previsti. A REGIME SANZIONI E VIGILANZA: A settembre sono previsti poi ulteriori passaggi per arrivare a regime anche a vigilanza ex post sull'attività svolta e all'applicazione di sanzioni: si può andare dal provvedimento più soft, il richiamo privato senza pubblicità, fino al ritiro dell'autorizzazione ad emettere rating. Sono previste anche sanzioni pecuniarie, il cui importo sarà però fissato entro la fine di quest'anno. VIGILANZA EUROPEA: Se il rating emesso coinvolge più paesi europei le Agenzie avranno il dovere di affidare la responsabilità ad una delle proprie filiali che sarà sottoposta all'autorità di vigilanza relativa al paese prescelto.

Quando sarà attiva l'Esma, l'authority, questa avrà un compito di coordinamento della vigilanza.

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