Cronaca locale

Aggredì il controllore: presto tornerà libero

Aggredì il controllore: presto tornerà libero

Il pm Valentina Margio e il procuratore aggiunto Nicola Cerrato hanno chiesto all’ospedale Monzino le cartelle cliniche di Filippo F., il 49enne agente di stazione coinvolto lunedì mattina in una colluttazione con uno straniero nel mezzanino del metrò di Gessate. Sembra infatti ormai una questione di ore la scarcerazione del senegalese 18enne accusato dalla polizia di resistenza e violenza a pubblico ufficiale e di lesioni gravissime. Come accertato dalla magistratura, infatti, il controllore bergamasco, ancora ricoverato in coma farmacologico nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Cernusco sul Naviglio, è un uomo che ha avuto seri problemi al cuore in passato. Gli sarebbero già stati applicati, in due diversi interventi chirurgici, due stent coronarici, proprio nel famoso centro cardiologico monzese. Un elemento fondamentale che confermerebbe ulteriormente l’inesistenza di un rapporto causa-effetto tra il pugno alla spalla sferratogli dal senegalese e il malore causato dalla concitazione di quei momenti. Il controllore, come avevano già scritto nei giorni scorsi, si è sentito male due minuti e mezzo dopo la colluttazione con l’africano. Un tempo considerato troppo lungo perché possa esistere una reale ed effettiva connessione tra la colluttazione e l’infarto.
Le immagini delle telecamere parlano da sole. Il controllore, raggiunge sulla banchina il senegalese con il quale aveva discusso poco prima per un biglietto ai tornielli d’ingresso perché il ragazzo aveva utilizzato un biglietto con tariffa urbana, da un euro e 50 anziché il biglietto per percorsi extraurbani da 2 euro che serve in un capolinea come quello di Gessate. Il faccia a faccia tra loro è animato, al punto che tra i due intervengono anche altre quattro persone alle quali il controllore, già molto agitato, spiega l’accaduto. È a quel punto che Filippo F. sfiora con una sorta di buffetto intimidatorio il mento del ragazzo e lui risponde istintivamente con il pugno alla spalla sferrato con la scatola di biscotti. I quattro presenti allontanano il ragazzo e Filippo, sempre più sotto pressione, continua a discutere, alza la voce, litiga anche con altri passeggeri del treno fermo in stazione in quel momento. Quindi l’uomo si avvicina al conducente: vuole che non parta, vuole bloccare quel ragazzo. Ed è proprio mentre parla con il conducente che il controllore si sente male, si accascia e sviene, il corpo steso sulla banchina e la testa sospesa sui binari. Sono passati 2 minuti e mezzo dal pugno del senegalese.

Troppo tempo secondo i magistrati e i medici per creare un nesso di causalità tra l’infarto e la colluttazione.

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