Ieri è stato il giorno dei rimorsi. Quelli che seguono un pestaggio immotivato, quello del cinese Tong Hongsheng, malmenato a Tor Bella Monaca da un gruppetto di sei minorenni, senza apparenti ragioni, forse per noia o per mire razziste. Luomo, 36 anni e tre figli, è stato operato ieri mattina dai medici del Policlinico di Tor Vergata, che sono intervenuti per ridurre la frattura del setto nasale, proprio mentre in Campidoglio uno degli aggressori si «batteva il petto» davanti al sindaco Gianni Alemanno.
Il ragazzino di sedici anni, accompagnato dai genitori, dal comandante dellVIII gruppo dei vigili urbani e da Fernando Venditti, il consigliere municipale di An che giovedì ha assistito allaggressione intervenendo in difesa dellimmigrato, è giunto in Comune poco prima dellora di pranzo.
«Ho ricevuto lui e la famiglia - racconta Alemanno -. Erano in lacrime tutti e tre. Hanno chiesto scusa alla città di Roma e il giovane ha espresso la volontà di incontrare la vittima per domandargli perdono. Tutto questo non assolve laggressore, il giudice dovrà essere severo». «Il gesto della famiglia è comunque importante perché dimostra che cè la consapevolezza che a Roma non ci può essere violenza, intolleranza e negazione della legalità - conclude Alemanno -. Qui i cittadini vengono giudicati per i loro atti e non per il colore della pelle. Un principio e un valore maturati a Roma da molti anni».
Poi il sindaco è tornato a porre laccento sulle periferie e in particolare su Tor Bella Monaca. «Vive grandi problemi di integrazione e di vivibilità sociale, che creano grandi forme di alienazione - dice -. Laggressione di due giorni fa è figlia del disagio e del disgregamento del tessuto sociale e urbano, che nelle estreme periferie trovano terreno fertile.
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