da Herat (Afghanistan)
Li hanno massacrati nella stessa valle dove avevano ucciso il maresciallo italiano Giovanni Pezzullo. La valle di Uzbi, 60 chilometri ad est di Kabul nel distretto di Surubi, è destinata a venir ricordata negli annali francesi come la valle della morte. In dieci ore di durissimi combattimenti iniziati nella serata di lunedì e continuati fino a ieri mattina, le truppe francesi hanno lasciato sul terreno dieci morti ed evacuato una dozzina di feriti. I talebani, secondo fonti governative, avrebbero perso almeno 23 uomini.
Lecatombe francese di Uzbi sembra solo uno dei capitoli di una più vasta offensiva dei talebani contro le forse della Nato e le truppe americane impegnate nellambito della missione Enduring freedom. Camp Salerno, nella provincia di Khost, considerato lo snodo strategico per tutti gli spostamenti nel sud-est delle truppe americane, ha subito una serie di attentati suicidi conclusisi, secondo fonti americane, con luccisione di almeno 15 kamikaze. Insomma, una raffica di bombe umane entrate in azione simultaneamente contro un singolo obiettivo. Più dei kamikaze a raffica preoccupa però la geometrica potenza di fuoco dispiegata dai talebani nel distretto di Surubi. I caduti e i feriti francesi appartengono al fior fiore dei reparti dOltralpe, come il Secondo reparto paracadutisti della Legione Straniera, lOttavo reggimento dei fanti di marina e il Reggimento de marche du Tchad.
I guerriglieri talebani, pur perdendo 23 uomini, sono riusciti insomma a mettere alle corde il meglio dello schieramento militare francese. A rendere il tutto più eclatante contribuisce la durata della battaglia: dodici ore di combattimenti con il quasi certo intervento dellaviazione dovrebbero in teoria garantire una scontata supremazia tecnologica e militare alle forze della Nato. Ma nella valle di Uzbi non sembra essere andata così. Anzi, il protrarsi dei combattimenti, che a quanto si sa erano ieri sera ancora in corso, ha solamente aggravato le perdite francesi. Dunque i fanti di marina e i parà della Legione non sono soltanto caduti in unimboscata, ma si sono ritrovati impantanati in una ben pianificata «zona della morte». In quella trappola i talebani hanno sfruttato al meglio la superiorità numerica e la conoscenza del territorio. Secondo alcune fonti militari della Nato lattacco sarebbe iniziato con unagguato a una pattuglia davanguardia seguita a distanza da alcuni mezzi blindati. Lintervento dei veicoli corazzati francesi, appoggiati da un deciso fuoco di mitragliatrici pesanti, non è però bastato a rompere laccerchiamento. Gli insorti, sfruttando la conoscenza della valle, hanno continuato a bersagliare i mezzi francesi, bloccandone i movimenti a colpi di razzi anticarro.
Per trovare unaltra giornata così infausta per le truppe dOltralpe bisogna tornare al settembre 1983, quando una settantina di paracadutisti francesi acquartierati a Beirut vennero fatti a pezzi da un camion bomba di Hezbollah. Quella volta la strage di parà francesi e marine americani portò al ritiro della forza di pace dal Libano. Questa volta lecatombe francese rischia di avere serie ripercussioni per il morale di tutte le truppe Nato impiegate in Afghanistan.
Il periodo tra la fine dagosto e settembre è storicamente il periodo delle grandi offensive afghane, quello in cui si giocano i destini del successivo inverno. Un colpo al cuore del contingente che ha da poco assunto il comando della zona di Kabul rischia di compromettere gli assetti strategici nella zona circostante la capitale.
Il contraccolpo è stato durissimo anche in Francia. Il presidente Nicolas Sarkozy non ci ha pensato un minuto di più, e, lasciando da parte il dossier Georgia, ha annunciato la partenza per Kabul in giornata per sostenere le sue truppe. «Dirò ai militari francesi - ha affermato - che il paese, duramente colpito, è al loro fianco, perchè la causa è giusta». La battaglia, ha spiegato, è quella contro il terrorismo, per la democrazia e la libertà».
La decisione di rafforzare di 700 soldati la presenza militare francese in Afghanistan portandola ai 3.000 di oggi - annunciata da Sarkozy nell aprile scorso - era stata duramente criticata dall opposizione di sinistra. I socialisti avevano anche presentato una «mozione di censura» contro il governo, fatto quasi insolito in un paese unito in politica estera.
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