Agliardi e Di Michele, il Palermo si fa grande

Le prodezze del portiere e la doppietta della punta lanciano i siciliani in testa alla classifica. E la Lazio è ancora ko

Cristiano Sala

da Roma

Fortuna, cinismo e un grande portiere. Ordinate a caso, queste tre virtù bastano per sbancare l'Olimpico e per fare una grande squadra. Il Palermo batte la Lazio e lo fa con due gol. La Lazio, ancora ferma a meno 11 in classifica, è stata effettivamente sfortunata e avrebbe meritato il pareggio. Le critiche ai biancocelesti restano le stesse del dopo San Siro: difesa ballerina e poco carattere nei momenti difficili. Le belle novità riguardano la manovra offensiva e il ritorno al gol di Rocchi. I numeri sono impietosi ma alla Lazio di Rossi manca poco per trovare una dimensione «provinciale» e battagliera: quella invocata dal suo allenatore.
Capitolo a parte merita Agliardi: eccezionale, prodigioso, il vero artefice dei tre punti rosanero. Per lui parla la cronaca dell'incontro. Al 16' deviazione in angolo su tiro dalla distanza di Ledesma; al 35' altra gran parata su bolide di Mudingayi; al 36' miracolo su colpo di testa ravvicinato di Manfredini; al 42' due interventi in uno, prima su Manfredini poi, di piede, su Pandev. Infine, ed è solo il primo tempo, Agliardi dice no alle staffilate di Mauri e di Oddo. In mezzo a tutto questo, i due gol fotocopia di Di Michele nati, guarda un po', dai rilanci di Agliardi. Al 10' Simplicio pesca il compagno in mezzo alla difesa biancoceleste, pallonetto e Peruzzi battuto. Identica scena, in area di rigore, al 37': doppietta e siciliani in delirio. Al 39' i rosanero potrebbero triplicare ma Simplicio, servito da Di Michele, sbaglia clamorosamente davanti a Peruzzi.
Nel secondo tempo la Lazio, memore della rimonta dello scorso anno (da 0-2 a 4-2), tenta l'impresa ma, come vedremo, mancherà di precisione sotto porta. Al 12' Corini pasticcia nella sua area di rigore ma né Pandev né Rocchi trovano lo spunto vincente. Al 17' Di Michele galoppa per venti metri ma conclude stancamente in curva. Per la Lazio entra Makinwa e le cose migliorano. L'ex di turno, al 24', stacca di testa ma la conclusione è centrale su Agliardi. Quattro minuti dopo cross perfetto di Mauri sui piedi di Rocchi: tocco da biliardo che vale il gol.

Al 36' la Lazio può pareggiare ma la «rotondità del pallone» si abbatte su Mauri: a porta completamente vuota, infatti, il centrocampista sbaglia clamorosamente dopo un assist di Oddo. Sugli spalti si capisce che la giornata è jellata ma per chi non credesse al fato, l'ultima occasione è di Stendardo al 47': solo davanti alla porta, si allunga il pallone franando su Agliardi. Il migliore in campo.

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