A guidare la classifica è la Grecia, poi vengono Cipro, Spagna, Portogallo e Irlanda. Sono i Paesi in cui gli aiuti alle banche concessi tra il 2008 e il 2015 hanno provocato l'aumento più rilevante del debito pubblico. Ad Atene i versamenti hanno provocato un aumento del debito pari al 68% del totale, a Cipro la percentuale è stata del 63, vengono poi Madrid (60), Lisbona (57%) e Dublino (36). Tutti salvo la Grecia partivano da una situazione in cui le finanze statali erano sotto controllo e per questo sono riusciti a non dichiarare default, nonostante l'impennata dell'indebitamento.
Complessivamente, a livello di area dell'euro, salvare le banche con gli aiuti pubblici è costato l'equivalente del 4,8% del prodotto interno lordo (4,3 se si considera l'intera Europa). Una somma molto vicina a quella spesa negli Stati Uniti, dove si calcola che sia stato impiegato il 4,5% del Pil. Negli Usa, però l'intera somma è gia stata restituita dalle banche ritornate in salute.
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