Politica

Ai romeni il record di reati Sono al primo posto per omicidi e prostituzione

Inquietanti i dati diffusi dal Viminale sulla criminalità. E Fini promette tolleranza zero: «Non escludo la reintroduzione del visto di ingresso»

Omicidi, violenze sessuali, rapine in casa, furti d'auto, estorsioni. Ma anche traffico di droga e tratta di esseri umani. I delitti più odiosi li commettono loro, con una crudeltà che negli anni addietro era prerogativa soltanto degli albanesi. Ora, invece, la palma d’oro del crimine se l'aggiudicano i romeni, soprattutto quelli irregolari. Basta leggere le cronache quotidiane per rendersene conto. Le violenze sessuali di Roma, Milano e Torino, la rapina ai danni del regista Giuseppe Tornatore, l'omicidio di Vanessa Russo nella metropolitana di Roma, quello di una coppia di anziani coniugi uccisi a colpi d'ascia dal marito della badante romena nel maggio scorso. Tutti episodi inquietanti, firmati da componenti di un'etnia cresciuta in modo esponenziale nel nostro Paese dopo l’entrata nella Ue della Romania, ma sempre più spavalda e prepotente che preoccupa cittadini, politici e forze dell'ordine.
Il Viminale conferma questo allarmante fenomeno: i romeni sono gli stranieri che delinquono di più e sorpassano gli albanesi e i marocchini, le etnie più numerose presenti in Italia. I settori criminali preferiti dai romeni sono quelli peggiori. Si piazzano al primo posto per gli omicidi (il 15,4% del totale), per le violenze sessuali (16,2%), per le rapine in casa (19,8%). Nei furti d'auto spadroneggiano ancora loro (29,8%), così come nelle estorsioni (15%). Solo per gli scippi i marocchini tengono ancora il comando (20,6%), ma i romeni li distaccano di pochissimo (19,3%).
Insomma, se è vero che oltre 1 reato su 3 è commesso dagli stranieri, cioè il 35% del totale, è altrettanto vero che la parte del leone la fanno i romeni seguiti da albanesi e da marocchini.
Sempre il Viminale conferma che nei primi 8 mesi del 2007 il totale delle segnalazioni riguardanti romeni corrisponde al 5,71% del totale dei reati e al 16% del totale di quelli commessi da stranieri. Da poco più di un anno, da quando è entrato in vigore l'accordo di collaborazione tra le polizie italiana e romena, sono stati oltre 1.100 i cittadini romeni arrestati in Italia e più di 2mila i denunciati. Una collaborazione importante ma non ancora del tutto sufficiente. Tanto che ieri Gianfranco Fini ha promesso tolleranza zero contro i romeni. «Non escludo la reintroduzione del visto di ingresso», ha detto il leader di Alleanza nazionale che pensa anche a una «ridiscussione della libera circolazione» all’interno dell’Unione europea.
La gente ha paura. La delinquenza crescente alimenta terrore, soprattutto se è aggressiva, incurante di donne indifese e di bambini. «Hanno bruciato le tappe - confermano gli investigatori che i delinquenti romeni li incrociano ogni giorno sulle strade - dal punto di vista criminale sono stati più bravi e più veloci degli albanesi, conquistando a forza di minacce e violenze una fetta importante del mercato dell'illegalità».
Fin qui la fotografia dell’attuale realtà criminale. Il futuro, in mancanza di una politica che argini l'immigrazione illegale e le espulsioni dei delinquenti, è dipinto a tinte ancora più fosche. Sempre dagli addetti ai lavori: «I romeni si affacciano aggressivamente ad altri più remunerativi circuiti criminali quali il traffico di droga, l'immigrazione clandestina e la tratta di esseri umani». In pratica la criminalità romena «va consolidandosi in modo sempre più preoccupante con l'obiettivo di inserirsi sempre più incisivamente nello scenario criminale nazionale».

La mala romena, insomma, «sembra ripercorrere addirittura in modo più rapido le tappe evolutive che hanno caratterizzato l'escalation della criminalità albanese».

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