Zoagli (Genova) - Il ministro della Difesa è chiuso in un cellulare stretto in mano. Fuori c’è Ignazio La Russa. E la sua famiglia, gli amici, due giorni di sole rubati ai meteorologi menagramo. La Russa parla di calcio in maniche di camicia e sceglie il posto sulla panchina del giardino dove non c’è l’ombra, ma sa anche che i jeans e un paio di scarpe comode non possono farlo «dimettere» del tutto. Neppure per due giorni. Anche perché il ministro intanto ha continuato a lavorare. E ha già un’idea da proporre ai colleghi appena tornati a Roma. Lui se l’è già rivista più volte ma vorrebbe confrontarla. Così persino un’intervista ritagliata in un’oretta senza il telefonino che squilla può essere meno seccante, se serve a ragionare in positivo.
«Ci sono da trovare le risorse per far fronte al terremoto. Un’idea ci sarebbe. In questi giorni il Superenalotto ha raggiunto cifre molte alte. Il jackpot è alto vero?».
Quarantaquattro milioni e rotti. Sì, perché?
«Perché potremmo far finta che abbia vinto l’Abruzzo, che i terremotati abbiano fatto un bel 6».
E poi?
«Usiamo quei soldi per l’Abruzzo e azzeriamo il jackpot».
Quel montepremi è un sogno per molti. E gli italiani sono già in fila alle ricevitorie nella speranza di raggiungerlo.
«Ma credo che gli stessi giocatori sarebbero d’accordo, di fronte a una soluzione nobile. E poi si ricomincerebbe subito. Anzi, potremmo accompagnare la decisione con un invito agli italiani ad aumentare le giocate nella settimana successiva».
Si parlava di risparmi, così il costo per lo Stato è nullo.
«Nei prossimi giorni dovremo discutere dell’unificazione delle elezioni. C’è chi l’ha proposta proprio per trovare risorse economiche».
Non è così?
«Da parte mia non ci sono preclusioni a raggruppare il voto. Però dovrà essere una cartina di tornasole per essere sicuri che la decisione sia presa davvero per risparmiare denaro. Dobbiamo capire se chi parla di risparmi non nasconda in realtà pelosi interessi politici».
La crisi del Pd non è un mistero. Ma per le Europee hanno ben altri problemi, anche interni, con la scelta dei candidati. Sergio Cofferati è un esempio.
«È un esempio di come la sinistra sia in difficoltà e soprattutto sempre alla ricerca di un leader in prestito».
In prestito?
«Prima si sono scelti Prodi, che certo non è un leader di sinistra, un leader politico. Poi sono andati a prendere il sindaco di Roma, che appunto era una figura diversa da quella del leader. Adesso hanno Franceschini, che per fare il leader della sinistra ha bisogno di togliersi di dosso quell’etichetta di ex Dc e allora abbraccia qualsiasi tesi dell’ultrasinistra. È un altro leader atipico».
E le candidature del centrodestra le avete già decise?
«Non sono ancora tutte definite. Ma la linea guida è quella di non mandare più in Europa personalità che hanno già fatto altre esperienze precedenti, ma usare questa occasione per chi ha bisogno di un trampolino».
L’ultimo pomeriggio di quasi-vacanza a Zoagli è iniziato, il telefonino che continua a passare da una mano all’altra non dà aggiornamenti sulla situazione del rimorchiatore in mano ai pirati.
«C’è un po’ di preoccupazione - ammette -. Ma la situazione è tranquilla, contiamo che si risolva in fretta».
Il ministro sa che stanno per iniziare settimane intense anche per la preparazione delle liste per le elezioni europee e
che per un po’ non rivedrà i tornanti tra Rapallo e Santa Margherita dal sedile anteriore della Mini Cooper cabrio guidata dal figlio Geronimo. Ma in fondo quell’idea del jackpot per i terremotati è nata proprio lì. Così.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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