Aisha Cerami: «Adesso papà mi manda sola»

La giovane attrice porta in giro un recital con le canzoni scritte da Pasolini, che da bambina le leggeva le favole «Il mio sogno? Lavorare con Piccioni»

Francesca Scapinelli

Di Pier Paolo Pasolini custodisce in particolare un ricordo tenero e quasi paterno, Aisha Cerami. «Quando ero piccola mi teneva in braccio e mi raccontava le favole», dice la giovane attrice e cantante romana. Suo padre, Vincenzo, ha cominciato proprio come aiuto regista di Pasolini per la pellicola Uccellacci e uccellini e lo aveva avuto come insegnante di lettere alla scuola media di Ciampino. «Conosco molto bene Pasolini, sono cresciuta leggendolo e ascoltando le sue canzoni - continua Aisha - e non avrei mai pensato, un giorno, di interpretarle». Si riferisce alle serate «Le canzoni di Pasolini», che la vedranno impegnata questa sera in diversi palcoscenici - a Bomarzo, Bassano in Teverina e Tor Bella Monaca - insieme con Nuccio Siano, con gli arrangiamenti di Roberto Marino per pianoforte, contrabbasso e fisarmonica. «Si tratta di canzoni molto diverse tra loro, che affrontano temi duri e sempre attuali come l’emarginazione, la periferia e il degrado morale - spiega -. Più che canzoni o “canzonette”, come le chiamava Pasolini, direi che sono racconti musicati, la cui potenza è data dalla parola. Mi colpiscono soprattutto la straziante Pietà, pietà, voi mi volete morta e sepolta e Il walzer della toppa, cantata anche a suo tempo da Laura Betti, in cui una prostituta si ubriaca e decide di tenersi una notte tutta per sé e di godersela: ecco, lì si percepisce davvero l’anima di quel mondo di esclusi». Vista l’importanza dei testi, l’attrice ha voluto lavorare a fondo sulla pronuncia, la più precisa possibile (alcune canzoni sono in romanesco). «Non è stato facile per me entrare nel personaggio e poi uscirne, per non farmene schiacciare: è stata una doppia fatica».
Ha iniziato a recitare poco più che ventenne e dal ’95 fa parte della Compagnia della luna di Nicola Piovani e Vincenzo Cerami, Aisha. Nonostante la giovane età ha già alle spalle tanta televisione e cinema e la collaborazione, a volte con ruolo di protagonista, con registi come Bertolucci, Albanese e l’olandese Jos Stelling. «In questo momento lavoro con mio padre, siamo impegnati con Lettere al metronomo, musicato da Piovani». «Lavorare con mio padre è bellissimo. C’è un’intesa incredibile, in scena sento chiaramente che entrambi contiamo l’uno sull’altra. Ma il sogno più grande è lavorare con Piccioni».


Le canzoni di Pasolini in programma questa sera al Palazzo Orsini di Bomarzo (ore 21); domani al teatro del Borgo a Bassano in Teverina (ore 22); martedì e mercoledì, per «Nuovi scenari italiani», all’anfiteatro di Tor Bella Monaca.

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