«Volevo morire con le mie figlie ma non è andata così. Ora riposano in un posto tranquillo». Si è ritrovata tra le mani quella lettera atroce, scritta dall'ex marito Matthias Schepp che le annunciava che la sua famiglia non cera più, le sue bambine perdute per sempre. Ma Irina Lucidi non si arrende, non vuole credere allinevitabile. Lancia un appello: «Vi prego, telefonate alla polizia anche se avete dubbi o gli indizi sembrano scarsi». E si aggrappa a una speranza che gli viene non si sa da dove: «Le mie figlie sono state viste vive in Corsica». Vive. Anche se nulla per il momento conforta le sue convinzioni. Irina ieri, ha raggiunto la Corsica in elicottero con la polizia francese e, insieme al fratello, si è messa in contatto con gli agenti francesi e svizzeri. Le ricerche della polizia si sono concentrte tra Propriano e Bastia, il luogo da cui Schepp ha lasciato la Corsica, apparentemente da solo, prima di raggiungere lItalia per suicidarsi. Senza però ottenere grossi risultati. Del giro in elicottero sulla Corsica la madre delle due gemelline dice: «Abbiamo visto veramente poco». «È stato un viaggio lungo e difficile - ha spiegato stringendo tra le mani i due pelouche delle figlie -. Ma voglio ringraziare i media e la polizia italiana, svizzera e francese per il grande lavoro svolto. Ma soprattutto voglio rinnovare lappello a collaborare e testimoniare. Chiunque possa aver visto le mie bambine anche se non è sicuro non esiti ad andare alla polizia».
Rispondendo a chi le chiedeva perchè fosse così sicura che le bambine siano vive, Irina Lucidi ha risposto: «Perchè sono state viste in vita in Corsica». Tutto qui. Ma può bastare per la speranza di una madre angosciata. La donna ha poi confermato che tutte le lettere che le ha inviato il marito Mathias Schepp sono state identificate. Erano sue.
Intanto è caccia alla misteriosa donna bionda indicata da alcuni testimoni accanto a Matthias Schepp. Oltre alle ricerche sul territorio da parte della polizia francese e svizzera, sulla zona nord della Corsica sino a Cap Corse, gli inquirenti stanno lavorando per accertarne lesistenza, con ricerche non solo a Propriano e a Bastia ma anche a Macinaggio. Gli inquirenti riterrebbero attendibili le informazioni di alcuni testimoni non solo perchè coincidono nelle descrizioni e nella tempistica, ma anche perchè la misteriosa bionda avrebbe facilitato, dal punto di vista della logistica e della gestione delle due bambine piccole, la fuga delluomo. Un altro testimone corso avrebbe visto l1 febbraio lAudi nera di proprietà di Mathias Schepp accanto alla quale si trovava luomo e una donna bionda che corrisponderebbe alla descrizione fatta da Olga Orneck, la testimone di Propriano. E secondo il testimone, a bordo dellauto cerano le bambine. Luomo ha affermato che i due si trovavano dietro allAudi con il bagagliaio aperto, stavano discutendo e avevano unaria nervosa. Non è escluso che la donna possa avere avuto un ruolo importante anche nella sorte delle piccole. Che vista da questa angolazione potrebbe anche dare speranza a chi crede ancora di ritrovare vive Alessia e Livia.
Anche gli investigatori italiani sono alla ricerca delle due bambine. Polizia e volontari stanno setacciando il territorio di Cerignola, nella speranza di rintracciare Alessia e Livia. Le ultime ispezioni si sono concentrate sia vicino al casello Ovest dellAutostrada A16 che dietro il muretto della Stazione in una vasta area pianeggiante dove ci sono un canalone e un canneto, per controllare meglio nel caso dovessero esservi delle tracce utili. Finora però sono state trovate tracce biologiche delle gemelline Alessia e Livia Schepp solo nellAudi lasciata abbandonata dal padre Matthias vicino alla Stazione di Cerignola dove si è suicidato ma gli inquirenti le ritengono nè rilevanti ne significative. Non ci sono per esempio tracce di sangue.
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