Nella sua lunga carriera politica Raffaele Costa ha denunciato gli sprechi: i costi di amministrazioni e ministeri, gli enti inutili e gli sperperi di soldi pubblici sono stati la materia del suo libro LItalia degli sprechi, pubblicato nel 1998. Ha puntato il dito contro i privilegi: la sua Italia dei privilegi (a cura di un privilegiato) nel 2002 li elencava tutti dalla A alla Z, prima che le «caste» diventassero una moda giornalistica. Ha censito le leggi superflue: nel solo 2007 ha contato 74mila pagine di nuovi provvedimenti.
È stato deputato per trentanni, segretario del Partito liberale italiano e più volte ministro (nei governi Amato, Ciampi e Berlusconi). Ma Costa non si è stancato di condannare le cose che non vanno. «La stortura peggiore oggi? La lentezza del pubblico, che rallenta anche loperato del privato, cittadino o azienda che sia. Fossi al governo, sfronderei ancora di più le leggi inutili e i meccanismi della pubblica amministrazione».
Onorevole Costa, per continuare la sua battaglia contro la cattiva amministrazione ha assunto un nuovo incarico: difensore civico nazionale del Popolo della libertà.
«Il mio ufficio, che sarà attivo appena pronta la sede centrale di Roma, avrà il compito di tutelare i diritti dei cittadini di fronte allo strapotere della burocrazia e di vigilare sulla corretta e tempestiva applicazione delle leggi. In Italia abbiamo migliaia di norme e una struttura amministrativa complessa, che condizionano pesantemente non soltanto la vita delle persone ma anche quella delle famiglie, delle aziende, degli stessi enti. Chiunque abbia subito uningiustizia e non riesca a far valere le proprie ragioni può rivolgersi a noi per un aiuto gratuito».
Gli sperperi di denaro pubblico e il rapporto tra privati e Stato sono da sempre al centro della sua attività. Oggi le cose vanno meglio o peggio rispetto al passato?
«I ministri Renato Brunetta e Roberto Calderoli stanno facendo bene rispettivamente nel riformare la pubblica amministrazione e nella semplificazione delle leggi, ma la strada è ancora lunga. Troppo spesso i cittadini non riescono a ottenere ciò che spetta loro, si sentono sopraffatti e abbandonati dalle istituzioni che invece dovrebbero garantirli. Combattono ogni giorno contro colossi come le Ferrovie, le banche, gli enti pubblici, con uffici reclami che non rispondono e liste dattesa infinite. Uno dei rimedi possibili è creare un ponte tra privato e pubblico, attraverso un punto di ascolto come il nostro che faciliti la soluzione di problemi quotidiani».
Quali sono i settori più critici?
«Ci concentreremo su sanità, trasporti, poste, scuola, giustizia, sicurezza.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.