Un aiuto concreto agli orfani della strage di Kabul

Si allunga di giorno in giorno l’elenco dei collaboratori, degli amici e dei lettori del «Giornale» che hanno risposto al nostro appello e hanno aderito alla sottoscrizione lanciata per aiutare gli orfani dei paracadutisti uccisi il 17 settembre nell’attentato kamikaze di Kabul, in cui sei soldati italiani hanno perso la vita.
La gara di solidarietà era scattata immediatamente dopo la notizia dell’uccisione dei sei militari: il caporalmaggiore Massimiliano Randino, 32 anni, sposato da cinque, il tenente Antonio Fortunato, 35 anni, sposato e con un figlio di sette, il sergente maggiore Roberto Valente, 37 anni, sposato e con un figlio, il caporalmaggiore Matteo Mureddu, 26 anni, che avrebbe dovuto sposarsi il prossimo giugno, il caporalmaggiore Giandomenico Pistonami, 26 anni.


Per motivi di spazio pubblichiamo qui a fianco solo una piccola parte di un lungo elenco di lettori e collaboratori del «Giornale» che hanno deciso di aiutare con una donazione gli orfani di Kabul, tra cui il piccolo Martin Fortunato, sette anni, e il piccolo Simone Francesco, due anni, figlio di Roberto Valente, che nel giorno dei funerali hanno commosso l’Italia intera. Il «Giornale» continuerà a pubblicare domani i nomi dei sottoscrittori.

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