C'è tanta gente che non riesce a far quadrare i conti a fine mese. Bollette, mutuo, vestiari per i figli, spese impreviste, dalle medicine alla cancelleria per la scuola. E' dura per chi ha lo stipendio fisso e un conto corrente pari allo zero. Anche stringere la cinghia non basta. Serve un aiutino, una spintarella per prendere una boccata di ossigeno ed evitare di finire nelle maglie di usurai senza scrupoli. E allora, chi c'è meglio della Caritas che può accogliere le confessioni di un madre timorosa o di un padre disperato? Lì c'è gente che ti ascolta e non ti guarda con aria di sufficienza quando chiedi un prestito, piccolo ma indispensabile.
E' per questo che nella martoriata Sardegna di questi giorni c'è un meccanismo a misura d'uomo ideata dalla Giunta Cappellacci in collaborazione con la Conferenza episcopale sarda. Offre una mano alle famiglie in difficoltà attraverso gli sportelli della Caritas che concedono un microcredito per sostenere soggetti «non bancabili». Utilizzando i 100 centri di ascolto sparsi in tutta la Sardegna, la giunta regionale vuole evitare mille orpelli della burocrazia e stare vicino alla gente bisognosa. Con un fondo di cinque milioni di euro ciascuno che verranno distribuiti a circa mille nuclei familiari. Ogni famiglia, dunque, potrà ottenere un sostegno concreto per pagare le bollette , lottare contro l'incubo della povertà e dell'esclusione sociale. C'è di più. Questi soldi possono anche diventare una forma di difesa per contrastare una serie di piaghe, dal gioco all'usura, la forma di "prestito"in costante aumento tra le famiglie che tappano le falle con dei soldi da restituire a peso d'oro a gente senza scrupoli.
Ma accanto al fondo per le famiglie c'è la realtà delle piccole aziende locali. Ed è a loro che è dedicato il meccanismo del microcredito collaudato già dal 2009 a cui sono stati destinati 65 milioni di euro in questi anni, oltre 31,5 milioni di euro solo nel 2013. Un ennesimo stanziamento "che si inquadra - dice l'assessore del Lavoro, Mariano Contu - nella strategia che la Giunta sta attuando per rilanciare il lavoro e l'occupazione nell'isola. In un momento in cui è difficile accedere al credito bancario - spiega - lo è ancora di più per le fasce sociali più deboli". E molti tra i bisognosi hanno ricevuto un sostegno. Il prestito, del resto, è molto conveniente. Innanzitutto si ottiene in tempi relativamente brevi (massimo tre mesi), è a tasso zero, oscilla da 5 mila a 25 mila euro, non richiede alcuna garanzia. Bisogna solo restituire a rate mensili in 60 mesi la somma ottenuta. Così, chi ha difficoltà ad ottenere un prestito da una banca, può giocarsi la carta regionale. E quelli che si mettono in coda in questi tempi di crisi sono tanti: lavoratori over 50, giovani disoccupati o inoccupati, cassintegrati, donne, diversamente abili, migranti, nuovi imprenditori.
In quattro anni più di 8000 soggetti hanno tentato la carta del Fondo sociale europeo e circa il 30% hanno vinto la scommessa. Quest'anno, in particolare, hanno bussato alla porta della Regione oltre 2800 imprenditori, 215 hanno già intascato quanto richiesto e per molti altri i tempi di attesa sono agli sgoccioli. Risultati che soddisfano il Governatore dell'isola.
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