Albacom sfida i gestori di telefonini

La società chiederà entro giugno l’autorizzazione per la licenza di «operatore virtuale», affittando le reti dai concorrenti

Maddalena Camera

da Milano

Anche Bt Albacom, operatore di telefonia per le aziende che fa capo al gigante delle tlc, vuole offrire ai suoi clienti servizi integrati fisso-mobile. Lo spiega l’amministratore delegato di Bt Albacom Corrado Sciolla che vuole ottenere dall’Autorità per le tlc l’autorizzazione per operare come operatore virtuale. «Faremo richiesta all’autorità per le comunicazioni entro fine giugno per poter operare anche noi, come già avviene in altri Paesi; come operatori mobili virtuali - ha detto Sciolla - abbiamo interpellato gli operatori ma nessuno vuole trattare. Noi abbiamo un servizio che offriremo alle aziende per il momento soltanto nelle aree aziendali. Non sarà invece possibile offrire gli stessi servizi su rete mobile perché gli operatori non hanno intenzione di cedere ad altri traffico cosiddetto all’ingrosso (whole sales)».
La richiesta all’autorità per le comunicazioni, ha spiegato Sciolla, si baserà anche sulle argomentazioni che la società controllata dal gruppo britannico sta preparando per l’antitrust, nell’ambito delle indagini che quest’ultima sta conducendo per appurare eventuali situazioni di oligopolio sul mercato della telefonia mobile. «Anche sulla base della richiesta Antitrust, stiamo preparando le carte per sostenere che c’è una situazione di mercato chiuso - ha detto Sciolla -, il caso è aperto e una decisione è attesa entro novembre». La società ha annunciato di aver avviato, in collaborazione con Eni, una sperimentazione fisso-mobile studiata per la clientela business, con un test in alcune sedi dell’Eni, cablate con modalità Wi-fi, che utilizza tale tecnologia come interfaccia verso la rete fissa e terminali di nuova generazione dual mode Wi-fi/Umts.
«Una soluzione - ha specificato Sciolla - diversa da quella di Telecom che è rivolta principalmente alla clientela consumer che permette in pratica di rendere “mobile” tutte le funzioni della rete fissa aziendale».

Quanto ai risultati la società ha chiuso il 2005 con il fatturato in crescita del 13,4% a 753 milioni di euro, un margine operativo lordo di 62,3 milioni di euro, in crescita del 53%, e un risultato operativo che passa da una perdita di 66,5 milioni a una di solo 4 milioni di euro. I dati non includono l’acquisizione di Atlanet, che ha registrato un fatturato di 140 milioni. «Entro 12 mesi - ha spiegato l’ad - ci sarà la completa fusione e integrazione».

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