Albergatori a scuola di inglese

Un milione e 300mila arrivi e tre milioni e 320mila presenze nelle strutture ricettive della provincia di Genova per il 2007, 405 alberghi con 19.736 posti letto totali. Sono i numeri del rapporto annuale sul movimento turistico presentati ieri mattina in Provincia dal presidente Alessandro Repetto, dal sindaco Marta Vincenzi e dal presidente della Camera di commercio Paolo Odone.
Rispetto all'anno precedente si registra un leggero aumento nel numero degli arrivi, italiani 0,8 per cento e stranieri 1 per cento, e una leggera flessione nel numero delle presenze, italiani meno 1,6 per cento stranieri meno 0,1 per cento. Genova si allinea con il trend del turismo mondiale e cioè periodi di vacanza più frequenti, ma di più breve durata. Una sorta di «mordi e fuggi» che viene registrata per la maggior parte in città rispetto al levante e all’entroterra genovese. Nel capoluogo c’è un’affluenza del 50 per cento degli arrivi e un 40 per cento delle presenze, mentre sul resto del territorio i dati sono ribaltati a spiegare un leggero allungamento dei periodi di vacanza.
Anche la suddivisione tra turisti italiani e stranieri evidenzia caratteri di sostanziale omogeneità, 62 per cento sono italiani e 38 per cento sono stranieri. Tra i primi, i nostri migliori clienti restano i lombardi con il 27 per cento, anche se per Genova c’è un assalto del turismo «burocratico» con il 22 per cento dei laziali. Tra i secondi, i francesi per il capoluogo e i tedeschi per la costa della riviera, seguiti dagli statunitensi, dagli spagnoli, dagli inglesi. A Genova i turisti mediamente soggiornano due giorni. In riviera tre giorni.
«C'è bisogno di migliorare l'offerta turistica - ha spiegato Repetto - ma soprattutto l'accoglienza aumentando il numero degli sportelli dedicati ai turisti. Oltre alla normale promozione della Provincia, stiamo realizzando una serie di manifestazioni di alto livello, ma pensiamo anche ai corsi di formazione. Stanno partendo quelli dedicati a ristoratori e albergatori sulla lingua inglese in modo tale da rendere europea e mondiale l'accoglienza genovese. Non è possibile che i turisti che vengono a Genova non trovino un menu in inglese e non capiscano che cosa mangiano come capita in molti ristoranti».
«Organizzare e ottimizzare i servizi - ha detto Vincenzi - per offrire un turismo di qualità a livello europeo, ma anche fruibile dai cittadini genovesi. Sono i nostri obbiettivi che speriamo di realizzare.

Intanto nei prossimi giorni apriremo due nuovi punti di accoglienza turistica per informare sulle iniziative cittadine ospiti e residenti. Il primo alla Loggia di Banchi e l'altro nel bar che ha chiuso al Carlo Felice di fronte a piazza De Ferrari».

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