Alberghi, alleanza a tre per Jolly Hotels

Le famiglie Zanuso e Marzotto creano una holding comune con Nh e Banca Intesa

Paolo Stefanato

da Milano

La regia di Banca Intesa e il suo intervento finanziario di medio-lungo termine, hanno permesso di mettere pace tra i soci di Jolly Hotels, la più grande catena alberghiera italiana, con un progetto che avrà importanti ricadute «di sistema» per il turismo del nostro Paese. Cambiano anche gli assetti societari e il nuovo gruppo, che prende il nome di Grande Jolly, sarà controllato dalla spagnola Nh hoteles, attraverso Nh Italia (nella quale ha 51% insieme a Intesa, che ha il 49%); la stessa Intesa avrà direttamente il 7% della nuova società, mentre i vecchi soci di maggioranza di Jolly - le famiglie Marzotto, Zanuso, Donà delle Rose e Favrin, riunite nella finanziaria Joker - avranno il 42%, con la possibilità di uscire completamente dalla società entro quattro anni. Nh hoteles, quotata alle Borse di Madrid, Amsterdam e New York, è uno dei primi operatori in Europa nella classifica degli alberghi d’affari.
L’operazione è maturata in un lungo arco di tempo. Dal 1999 Nh aveva acquistato una quota di circa il 20% di Jolly con l’esplicito obiettivo di acquisire la società, ma si era sempre scontrata contro le difese erette dai vecchi soci, tra contrasti più o meno accesi. Banca Intesa si è alleata a Nh Italia un anno fa, e quasi contemporaneamente, con una distinta operazione, aveva acquisito anche il 4,4% di Jolly. Ora i tre grandi soci di Jolly hotels conferiscono le loro quote in Grande Jolly; quest’ultima «Grande Jolly» avrà una funzione di holding e controllerà non meno del 75% di Jolly hotels (la somma delle quote conferite dai singoli soci) e provvederà un’Opa obbligatoria sulle azioni Jolly a 25 euro per azione, la stessa cifra pattuita tra i grandi azionisti (venerdì il titolo a Piazza Affari ha chiuso a 24,25, valorizzando la società 476 milioni). Nh Hoteles e Banca Intesa delibereranno poi un aumento di capitale di Nh Italia pari a 200 milioni di euro, in seguito al quale Nh hoteles salirà al 55% e Intesa scenderà al 45%.
Il nuovo polo alberghiero - aperto, è stato sottolineato ieri, anche a nuove aggregazioni - controllerà 70 strutture in Italia (la somma degli alberghi Jolly (39) e Nh (31): quest’ultima di recente ha acquistato la catena Framon e ha inaugurato il Nhow hotel a Milano) e sette all’estero, che si affiancano ai 269 alberghi già controllati da Nh nel mondo, di cui 239 in Europa.
Ed è qui che si può cogliere appieno il beneficio di sistema, sottolineato ieri da Corrado Passera, amministratore delegato di Banca Intesa: la ricezione alberghiera in Italia è frammentata in più di 30mila strutture e manca nel nostro Paese una presenza adeguata delle grandi catene internazionali. Per rilanciare il nostro turismo e adeguare l’offerta ai nuovi flussi è necessario offrire degli adeguati interlocutori ai tour operator di tutto il mondo.

Una vera catena internazionale, inoltre, permette, attraverso il suo marchio e i suoi standard, di semplificare le scelte e la mobilità di chi viaggia. Gaetano Miccichè, responsabile della divisione corporate di Banca Intesa, ha sottolineato che in questo modo «si garantisce all’Italia una struttura turistica di livello europeo finora assente».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica