Su 187mila alberi piantumati in città, in carico allassessorato Decoro e Arredo Urbano, circa 21mila risultano malandati e di questi più della metà sono a rischio caduta. Lallarme arriva direttamente dal settore manutenzione dellassessorato di Palazzo Marino. A lanciarlo è Giovanni Licari controller della manutenzione del verde che, dopo anni di lavoro a stretto contatto con i parchi cittadini, ha stilato unapprofondita relazione sullo stato di salute delle piante. «Più del 20 per cento degli alberi trapiantati negli ultimi 20 anni - spiega Licari - non gode di buona salute e con il passare del tempo aumenta la possibilità che questi muoiano. Il rischio caduta, in alcuni casi, diventa inevitabile».
Cortecce consumate, fusto intaccato da funghi e fogliame diradato i sintomi della cattiva salute delle piante, relativamente giovani, che il Comune ha provveduto a piantumare nelle aree a verde. Smog e polveri sottili però non centrano affatto, a segnare il destino degli alberi cittadini, secondo il controller, sarebbe infatti una scarica di ormoni. «Lorigine di tutto è da rintracciare nei vivai dove vengono acquistate le piante - puntualizza Licari - è qui che gli alberi vengono condannati a fine certa».
Secondo il manutentore, i vivaisti da anni si sarebbero convertiti alla logica del business e «per vendere maggiori piante e quindi ottenere maggiori guadagni - aggiunge ancora Licari - iperalimentano le piante ovvero le nutrono con ormoni, così gli alberi che avrebbero bisogno di 7 anni per raggiungere la dimensione ideale per poi essere venduti ce ne mettono invece tre con la conseguenza che una volta trapiantate, senza una zollatura adeguata, non crescono e finiscono per ammalarsi».
Di queste piante a Milano ce ne sarebbero moltissime, alcuni esempi ci arrivano dal parco del Cardellino, in zona Inganni, qui la maggior parte dei nuovi alberi, piantumati circa 10 anni fa, appaiono rachitici e malati: «Vede questo acero - afferma il manutentore - la corteccia è tutta consumata e le dimensioni sono notevolmente ridotte, a questa età dovrebbe essere tre volte più grande». Ma per non incorrere nel rischio di acquistare piante «anabolizzate» purtroppo non esistono rimedi certi: «Bisogna affidarsi al vivaista e avere fiducia in lui ma se si considera landazzo degli ultimi anni - precisa Licari - bisognerebbe fare più attenzione e fissare regole precise tanto più che il Comune in media acquista allanno circa 12mila piante e per ognuna spende sugli 80 euro».
Per la verità, il settore Arredo e Decoro Urbano già adotta le sue contromisure: «Con i vivaisti dai quali ci forniamo si è stabilito che se entro i tre anni la pianta muore - informa Luigi Vigani, direttore del settore tecnico - i vivai dovranno rifornirci gratuitamente di unaltra pianta. Inoltre non esistono avalli scientifici della tesi proposta dal nostro controller, non esistono cioè riscontri della sofferenza da trapianto per piante iperalimentate. Il settore, inoltre, accetta di acquistare piante solo da vivaisti muniti della patente di conformità rilasciata dalla Regione».
Secondo Licari però non basta: «È difficile che le piante muoiano entro i tre anni - aggiunge -, nella maggior parte dei casi continuano a sopravvivere ancora anche se malandate».
A farne le spese sarebbero gli stessi cittadini, il beneficio che apporterebbero le piante, come spazzini dellambiente, infatti, si riduce drasticamente: «Una pianta che cresce male - spiega ancora Licari - ha meno capacità di assorbire anidride carbonica e quindi di rilasciare ossigeno, per non parlare del pericolo per i cittadini di fonte a un ramo che si stacca o a un intero tronco che cede e inavvertitamente cade». E anche su questo è lo stesso settore tecnico a rispondere: «Le cadute di alberi o di rami - precisa ancora Vigani - sono fenomeni che possono accadere per motivi strutturali o dovuti ad agenti atmosferici. I nostri tecnici, comunque, provvedono a tenere sotto controllo, ogni tre anni, un campione diverso di alberi, ovvero circa un terzo del totale delle piante che ha in carico il settore per prevenire o evitare eventuali pericoli».
Sulla sicurezza del verde cittadino la rassicurazione arriva anche dallassessore allArredo e Verde Maurizio Cadeo: «Il verde della città è tenuto costantemente sotto controllo e ogni pianta selezionata - precisa lassessore -.
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