Albertini striglia Ambrosoli: “Non mi accostare alla parola mafia”

La campagna elettorale si accende dopo l’accusa ai candidati del centrodestra di aver aperto le porte della Regione alla criminalità organizzata

L'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini
L'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini

“Non accetto di essere accostato alla parola mafia”. Non ci sono ancora le candidature ufficiali dei diversi schieramenti, ma il clima della campagna elettorale per le elezioni regionali in Lombardia comincia già a surriscaldarsi. Perché l’ex sindaco e oggi europarlamentare del Pdl Gabriele Albertini non ha proprio gradito le parole dell’avvocato Umberto Ambrosoli sul rapporto fra il centrodestra e la criminalità organizzata pronunciate in un’intervista a Telelombardia. Secondo Ambrosoli i candidati “hanno aperto le porte del consiglio alla mafia, hanno questa responsabilità. Non rompono il sodalizio o, se la fanno, è un’opzione solo di facciata. Le persone di buona volontà se ne distaccano”.

Accuse respinte con sdegno da Albertini che ha augurato al figlio dell’indimenticato “eroe borghese” di “ritrovare lo stile”, rivendicando la “tolleranza zero contro tutte le mafie e il malaffare” dimostrata anche concretamente durante i suoi due mandati da sindaco.

“Ambrosoli - spiega Albertini- conosce bene il mio fermo impegno da amministratore contro la criminalità organizzata, ricorda le regole per la legalità introdotte per la prima volta con la mia amministrazione in accordo con Transparency International”. E poi Albertini sottolinea che Ambrosoli “ricorderà come su suggerimento dell’allora procuratore aggiunto Gerardo D’Ambrosio abbia attivato un pool di magistrati della Procura che collaboravano con i dirigenti del Comune per un efficace contrasto del crimine organizzato”.

Non solo, perché c’è anche la punzecchiatura più politica.

“Ad Ambrosoli - ha aggiunto Albertini - faccio gli auguri per le prossime primarie del centrosinistra che rendono la sua candidatura un patto civico comprensibile solo alla sua persona. Mi auguro che egli ritrovi lo stile e la compostezza che lo hanno sempre caratterizzato e che la campagna per le Regionali si svolga sui contenuti e sui programmi con i toni appropriati”. La sfida è solo all’inizio.

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