La fortuna del Comune è che per ora se ne sono accorti in pochi. Clienti e soprattutto commercianti. Ma non durerà a lungo l’ambiguità sulle ordinanze anti-degrado. Decadute, dopo l’alt della Corte costituzionale tre mesi fa, il giorno 21 aprile quando l’ex sindaco Letizia Moratti inviò la comunicazione del cessate al fuoco ai vigili con le multe (fino a 500 euro) contro accattonaggio molesto, writer, prostituzione, droga, alcol under 16, ma anche alle misure anti-movida studiate per luoghi come il Ticinese, Arco della Pace, la zona intorno alla stazione Centrale. Divieto serale di vendere bevande in bottiglie di vetro. Al momento, l’unica area dove la misura è regolarmente in vigore sono i Navigli. Nelle altre piazze «della notte», i vigili non possono multare nè chi compra nè chi vende, e il rischio è che non appena sarà chiaro a tutti che non si rischia più la sanzione si torni allo scenario dei bottiglie abbandonate che aveva spinto Letizia Moratti a prendere provvedimenti. Ma l’ex sindaco aveva anche garantito che, in caso di rielezione, avrebbe studiato la formula anti-ricorsi per applicare di nuovo la linea dura. «La contestazione è sul tempo indeterminato dei provvedimenti - spiega l’ex vicesindaco e ora consigliere del Pdl Riccardo De Corato che delle ordinanze antidegrado è stato il paladino -, ma si possono firmare provvedimenti limitati a qualche mese, ad esempio per contrastare l’abuso di alcol nei parchi e nelle zone della movida d’estate e per obbligare a distribuire le bevande solo in contenitori di plastica». Ma ricorda bene che «nel suo programma elettorale Giuliano Pisapia aveva scritto chiaramente che intendeva togliere le ordinanze, quindi aspetto di vedere quali soluzioni alternative ha in mente per contrastare questi fenomeni». Strumenti invece «anche l’ex e l’attuale questore hanno definito efficaci. I reati in città sono scesi del 48%, penso a quelle contro la prostituzione che ci hanno fatto liberare le strade, via Cenisio e il Monumentale hanno cambiato volto la sera. Adesso si rischia di ripartire da capo». Dopo le contestazioni della Consulta, il ministro dell’Interno Roberto Maroni ripresenterà un nuovo testo del decreto per dare poteri di ordinanza ai sindaci ma «Pisapia ne farà uso? Capiremo il vento già dai problemi dell’estate, alcol e movida. Non conta il numero delle multe ma il divieto serve da deterrente».
É preoccupato anche il consigliere della Lega Alessandro Morelli, «staremo a vedere ora cosa diranno i residenti che vivono in via Vetere, alle Colonne, all’Arco della pace, calpesteranno i cocci di vetro quando scendono la mattina sotto casa. Vediamo quali alternative alle ordinanze ha in mente Pisapia».
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