Alemanno: "Paura in strada nella Capitale"

Dopo l'uccisione dei due fidanzati, l'allarme del sindaco: "Siamo di fronte a una situazione di emergenza". Giudizio immediato per Lucidi. Donati gli organi di Flaminia

Alemanno: "Paura 
in strada 
nella Capitale"

Roma - "Siamo di fronte a una situazione di emergenza. Oggi c’è da avere paura a girare per le strade di Roma". Il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, ha sottolineato che "è particolarmente grave che alla guida» dell’auto che ha investito i due fidanzati, "ci fosse un tossicodipendente". Tutta la Capitale è profondamente scossa per la morte dei due fidanzati, Alessio Giuliani e Flaminia Giordani (23 e 22 anni), investiti da Stefano Lucidi, ultrà della Lazio alla guida drogato.

Giudizio immediato per Lucidi La Procura di Roma potrebbe chiedere a breve il giudizio immediato per Lucidi. La ricostruzione dei fatti è ormai completata e quindi gli inquirenti romani, il procuratore aggiunto Italo Ormanni ed il sostituto Carlo Lasperanza, una volta esauriti tutti gli accertamenti di rito, potrebbero sollecitare il processo in tempi brevi per l’indagato. Lucidi è da ieri in stato di fermo per duplice omicidio volontario per dolo eventuale ed omissione di soccorso. Il tutto con l’aggravante della guida senza patente e del passaggio a un semaforo rosso ad alta velocità. In mattinata i magistrati hanno chiesto al gip la convalida del fermo. Lunedì prossimo, ragionevolmente, si terrà l’udienza per l’esame della richiesta e l’interrogatorio di garanzia dell’uomo. Sempre lunedì è in programma l’autopsia sui due ragazzi travolti dalla Mercedes 220, mentre erano in sella ad uno scooter. Sarà Vincenzo Liviero, della polizia scientifica, ad eseguire l’accertamento.

Le consulenze tecniche Tra le consulenze tecniche disposte in giornata dai magistrati, una riguarda l’accertamento della velocità dell’auto condotta da Lucidi al momento dell’impatto. L’incarico è stato affidato ad un ingegnere, il professor Marcon, il quale ha già acquisito tutta la documentazione cartacea per eseguire gli esami. Un’altra consulenza è di carattere medico e riguarda le ferite alla fronte e le ecchimosi ai gomiti riscontrate su Lucidi. In Procura è stato ribadito che non c’è stata alcuna gara automobilistica e che la posizione della fidanzata di Lucidi, Valentina Giordano, figlia dell’ex attaccante della Lazio Bruno, rimane quella della testimone. Addirittura la giovane potrebbe denunciare il fidanzato per averla trascinata in auto e per averle impedito di rincasare. Del resto è stato lo stesso Lucidi ad ammettere di avere avuto una lite con la fidanzata. L’uomo ha confessato ieri di avere investito Alessio e Flaminia, ma ha escluso che la sua intenzione fosse quella di travolgerli. Lucidi ha detto che viaggiava ad una velocità di 50-60 chilometri orari, ma la circostanza è stata smentita da Valentina Giordano, la quale ha detto che "correva come un pazzo" e di avere assunto cocaina dopo l’incidente.

Donati gli organi di Flaminia Sono stati espiantati il cuore, il fegato e i reni di Flaminia. Lo ha reso noto la direzione del Policlinico Umberto I, dove la giovane è morta ieri dopo 12 ore di coma. Con il trapianto degli organi vivranno quattro persone. Ad effettuare gli espianti è stata l’Organizzazione centro-sud del centro trapianti, che ha ringraziato "infinitamente" la famiglia Giordani. Il cuore della giovane è stato trasferito d’urgenza ieri sera a Siena per un giovane di 30 anni. Gli altri tre organi sono destinati a tre malati ricoverati in ospedali romani: il fegato sarà trapiantato in una donna ricoverata al San Camillo; i reni in una donna di 41, che si trova nel policlinico di Tor Vergata e in un donna di 43, ricoverata ora al San Camillo.

La madre di Alessio: "Nessun perdono" "Stefano Lucidi è una persona che non può essere perdonata", ha detto questa mattina, tra le lacrime, in una

intervista al Tg5, la madre di Alessio Giuliani. Con la voce spezzata dal dolore, la madre ha detto poche parole per ricordare che il pirata della strada "è passato col rosso e ha lasciato quei due ragazzi a terra".

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