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Da Aleppo a Montecarlo la saga dei Nahmad

I più grandi collezionisti del mondo non agiscono per passione ma per denaro

Da Aleppo a Montecarlo la saga dei Nahmad

I più grandi collezionisti del mondo non agiscono per passione ma per denaro. Se si eccettua la Regina Elisabetta (a cui il Guinness attribuisce il primato nel possesso del maggior numero di opere d'arte) a vantare la collezione più ricca del pianeta sono due fratelli, Ezra e David Nahmad (nella foto), residenti a Montecarlo ma nati in una famiglia di ebrei sefarditi con base ad Aleppo. La particolarità è che il loro patrimonio artistico (valore stimato, secondo la rivista The collector, 3 miliardi di dollari) è stato raccolto per fare soldi ed è sempre disponibile alla vendita in caso di una buona offerta. Viste le motivazioni non meraviglia il fatto che le opere (qualche migliaio) vengano tenute in Svizzera per motivi fiscali. Si dice che solo di Picasso, i due fratelli abbiano nei magazzini quadri per circa 900 milioni.

Secondo nella classifica dei supercollezionisti è David Geffen, produttore discografico e cinematografico (ha fondato tra l'altro la Dreamworks). Il valore della sua collezione, focalizzata sulle opere di autori americani, è valutato intorno ai 2,3 miliardi di dollari. E questo senza tener conto di due opere vendute prima della pandemia, un Jackson Pollock (No 5 1948) e un De Kooning (Woman III). Anche loro residenti a Los Angeles sono i coniugi Eli e Edith Broad. Il marito è l'unico businessman ad avere fondato due aziende che figurano tra le prime 500 aziende Usa. La loro collezione (2,2 miliardi il valore) comprende tra l'altro preziose opere di Warhol, Rauschenberg e Lichtenstein.

Stephan Niarchos, al numero 4, ha ricevuto gran parte della sua collezione (e della sua ricchezza) in eredità dal padre, l'armatore Stavros Niarchos. Tra le opere una lunga lista di Van Gogh, a cui Stephan ha saputo aggiungere pezzi preziosi come dei Basquiat comprati quando ancora l'artista era relativamente poco noto.

Quinto nella classifica di Collector è François Pinault, patron di Palazzo Grassi a Venezia.

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