di Emilio Artiglieri
Carissimo dottor Lussana, leggo con grande piacere che si sta organizzando un'occasione di ricordo del compianto amico Alessandro Massobrio. Ho avuto la fortuna di conoscere e di frequentare per diversi anni Alessandro, apprezzandone l'intelligenza, la bontà, la fine arguzia, la cultura, ma, mi lasci dire, soprattutto la grande fede cristiana. Vedo che si sottolinea l'appartenenza ad una certa area culturale e politica, ed è senz'altro vero: Alessandro si vantava di essere «di destra». Ma prima ancora, Alessandro voleva essere un buon cristiano, seguace di una fede amica dell'intelligenza, come direbbe Benedetto XVI. Non a caso diverse sue opere sono dedicate proprio alla Chiesa o a personaggi del mondo religioso, come la Storia della Chiesa pubblicata da Newton Compton, la Storia della Chiesa a Genova dalla fine della Repubblica ad oggi, Ed. Deferrari, con un bellissimo capitolo sul Cardinale Giuseppe Siri, la biografia di Ettore Vernazza, l'Apostolo degli incurabili, pubblicato da Città Nuova. Egli si è sempre mantenuto fedele al Magistero e alla grande Tradizione della Chiesa, dottrinale e liturgica, incantato dalla bellezza del culto cattolico, come tutti i grandi poeti e letterati.
Egli ora vede la Bellezza Divina e di essa si bea; a noi che restiamo sulla terra rimangono la nostalgia, ma anche la gioia di averlo avuto amico fraterno ed esempio di vita buona. Condivido pienamente l'impegno ad onorarne la memoria.