Alfano: «Non è stato solo il gesto di un folle»

RomaMassimo Tartaglia soltanto uno squilibrato isolato? Per il Guardasigilli Angelino Alfano non è così: «Il fatto non può essere derubricato al gesto di un folle - ha detto il ministro della Giustizia - è un questione più complessa». È preoccupato Alfano, anzi «molto preoccupato perché troppo spesso in questi mesi si è fatta passare l’idea che lo scontro con Berlusconi fosse uno scontro del bene contro il male». Di più: «Così non si può andare avanti - ha ammonito - perché questo clima di lotta del bene contro il male-Berlusconi fa correre il rischio che qualche angelo vendicatore del bene, come accaduto domenica, faccia quello che ha fatto. Ecco perché l’aggressione in piazza Duomo non può essere derubricata soltanto al gesto di un pazzo». Non è chiaro se Alfano abbia voluto soltanto condannare i tanti che soffiano sul fuoco del livore nei confronti del capo del governo o se ritenga che l’attentatore sia solo l’ultimo ingranaggio di un meccanismo pericoloso. Forse le due cose assieme.
Arrivato a Salerno per partecipare all’iniziativa «Governoincontra», il ministro è tornato a parlare dell’aggressione al premier; e mentre ha accolto con «grande gioia e favore il gesto del segretario del Pd Bersani e di tutti quegli esponenti delle istituzioni e delle forze politiche che hanno voluto esprimere al presidente del Consiglio la propria vicinanza», ha espresso tutti i suoi timori per una sorta di emulazione per le gesta di Tartaglia: «Il seme dell’odio - ha chiarito - attecchisce prima probabilmente nella mente labile di un matto, ma dopo è destinato ad attecchire su altri soggetti. C’è sempre il rischio dell’emulazione». D’altronde, in queste ore, Internet è diventato un vero e proprio catino di sentimenti non proprio pacifici nei confronti di Berlusconi. «Avete visto in queste ore i messaggi di violenza su Facebook e alcuni social network.

Ritengo che l’apologia di reato e l’istigazione a delinquere, anche se sono stati commessi su internet, debbano essere colpiti e sanzionati». Ecco perché «prima di venire qui ho avuto una lunga telefonata con Maroni e stiamo studiando nuove misure per sanzionare» chi inneggia alla violenza on line.

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