Roma - Angelino Alfano brucia sul tempo Matteo Renzi e taglia per primo il traguardo di Berlino, riuscendo a farsi ricevere da Angela Merkel. Un confronto diplomatico e una corsa all'accreditamento che è inevitabile leggere come un tentativo di costruirsi un ruolo da referente-principe in Italia per il Partito Popolare Europeo, alla luce della forzata assenza di Silvio Berlusconi al prossimo congresso di Dublino del 6 e 7 marzo. Ma anche un'occasione per acquisire credibilità interna e internazionale, necessaria a far digerire a un elettorato di centrodestra l'alleanza governativa con il Pd. Il tutto nell'ottica del «test della verità»: quelle elezioni europee che misureranno il consenso reale della creatura politica nata dalla scissione dal Pdl. Una consultazione che dirà molto del futuro del partito alfaniano. Tanto più che è un componente di punta di Ncd come Roberto Formigoni a caricarle di significati e possibili implicazioni e a indicarle come una sorta di «rischiatutto» politico.
«Il 25 maggio si vota per le Europee e si saprà quanto vale Ncd. Oggi valiamo tra il 7 e l'8 per cento. Noi puntiamo ad arrivare in doppia cifra, al 10 per cento» dice a Un Giorno da Pecora, rispondendo a chi gli chiede «se alle europee non raggiungerete il 4 per cento, cadrà il governo?»: «Credo proprio di sì ma non abbiamo nessuna intenzione di stare sotto al 4 per cento». È evidente che nel momento in cui si alza così tanto la posta la riflessione sulla possibilità di creare una rete di protezione diventa più intensa. Così torna di attualità l'ipotesi di presentarsi alle urne in una lista unica insieme con l'Udc e i Popolari di Mario Mauro. Una opzione inizialmente scartata per non diluire il progetto del Ncd in un contenitore centrista, aprendo una reale concorrenza con Forza Italia. Ora, però, si profila una frenata, anche se dentro Ncd si fa capire che nessun decisione definitiva è stata presa.
Ufficialmente Alfano è andato a Berlino per un incontro con il suo omologo tedesco, Thomas de Maiziere, con cui ha affrontato il tema della cooperazione tra i due paesi nella lotta al crimine organizzato, gli sviluppi della task force mediterranea e la questione migratoria, anche in vista del vertice italo-tedesco del 17 marzo. Il leader di Ncd si è poi spostato nella sede centrale della Cdu per il colloquio con la cancelliera Angela Merkel. Caustico il commento a Radio Anch'io di Renato Brunetta: «Non so se Alfano conosca il tedesco, non credo. Non so se Alfano conosca l'inglese, forse. Non so se Alfano conosca l'economia, quando eravamo vicini un po' gliel'ho insegnata. Non so cosa possa dire Alfano alla Merkel, spero che difenda la dignità dell'Italia, l'autonomia dell'Italia, la libertà dell'Italia, che la difenda dall'Europa tedesca». In realtà nel corso del colloquio è entrata la delicata questione della scelta del candidato del Ppe alla presidenza della Commissione Ue (in corsa Jean-Claude Juncker e Michel Barnier, con il primo appoggiato dalla Merkel).
«Dalla cancelliera ho avuto un'accoglienza positiva, perché l'Italia è un grande Paese che farà ancora di più in Europa se conterà di più in Europa. Questo deve essere lo scopo dell'Italia, difendendo gli interessi degli italiani a livello continentale» dichiara il ministro degli Interni, subito dopo l'incontro. «L'ho trovata bene dopo il piccolo incidente sugli sci dello scorso dicembre».In realtà la Cancelliera è finita vittima di un involontario infortunio in una visita ufficiale a Gerusalemme avvenuta il giorno precedente. Angela Merkel è stata ritratta nell'attimo esatto in cui Benyamin Netanyahu alzava il dito all'altezza del suo viso. A scattare la foto, divenuta virale e rimbalzata in ogni angolo del pianeta, al termine della conferenza stampa congiunta dei due leader nell'Hotel King David, è stato il fotografo del Jerusalem Post, Marc Israel Sellem. «Stavo solo tentando di trovare un posto buono per fare delle foto di loro due» racconta Sellem. «Mi sono posizionato tra Merkel e Netanyahu. Alla fine, quando Netanyahu ha indicato con il dito, ho pensato che sarebbe stato interessante e ho iniziato a scattare qualcosa come sette foto al secondo».
Per uno scherzo delle prospettive, l'ombra si è allungata sul volto della Merkel creando l'effetto visivo di un paio di baffetti alla Hitler. Considerando il contesto, un richiamo storico certamente imbarazzante, pur in una gaffe del tutto inconsapevole.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.