Alfano smentisce i gufi dell’Anm: «Macché paralisi i fondi ci sono»

RomaIl blocco informatico negli uffici giudiziari non ci sarà. Il ministro Alfano ha scongiurato il pericolo, dovuto ai tagli finanziari decisi dal collega dell’Economia Tremonti, destinando al servizio fondi del bilancio del suo dicastero: 5 milioni, per l’esattezza, trovati tagliando un po’ qua e un po’ là, razionalizzando spesa e consumi.
«Il problema - annuncia il Guardasigilli - è stato risolto. Il servizio riprenderà regolarmente dal 7 gennaio, prima della piena ripresa del lavoro negli uffici giudiziari. Ho sottoscritto le variazioni di bilancio necessarie per ottenere questo risultato, in attesa che il ministero dell’Economia, con la sensibilità che ha sempre dimostrato verso l’informatizzazione, assicuri anche il suo sostegno a questo essenziale servizio». E, con un po’ di amaro in bocca, il ministro chiude le polemiche: «Ne prenda atto chi scommetteva sul nostro fallimento».
L’annuncio arriva alla fine di una giornata infuocata, dopo l’allarme lanciato dall’Anm per il rischio «paralisi» dei tribunali e i duri attacchi delle opposizioni. Alfano e il Pdl hanno risposto che si cercava di strumentalizzare un problema reale, ma relativo solo all’assistenza in caso di guasti e al servizio in sé, come ha spiegato il capo del dipartimento interessato, Luigi Birritteri.
«Farò l’impossibile», ha assicurato il Guardasigilli, spiegando che quei 18,4 milioni di euro mancanti (ma sarebbero 33 per tutto il 2011) li aveva chiesti a Tremonti e non disperava di ottenerli. Poche ore dopo, Alfano è riuscito a tamponare l’emergenza.

Lo ha fatto anche con un accordo con le ditte appaltanti (Telecom, Elsag Datamat ed Engineering) per la stipula di contratti urgenti per la prosecuzione del servizio di assistenza. E ha subito rassicurato con una lettera i capi degli uffici giudiziari.

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