«Alinghi può ancora migliorare» Parola del guru Butterworth

«Siamo in vantaggio, ma non basta. Stiamo cambiando molti timonieri. Sono tutti bravi, ma il migliore è quello che non c’è: Russell Coutts»

Brad Butterworth è uno dei velisti più efficaci di tutto il circo della Coppa America, per intendersi è da sempre il tattico di Russell Coutts e ne ha seguito la carriera fino al divorzio con Ernesto Bertarelli. Più di Coutts ha fatto il giro del mondo, navigando come vero skipper di Dennis Conner (che cercava i denari) e come capoturno di Peter Blake. Chi poteva ascoltare la radio interna della Coppa nel 2003 ha fatto grandi risate per la freddezza che dimostrava a ogni comunicazione del Comitato, che pendeva quasi sempre dalla parte di Team New Zealand.
C'è un «we are really upset» (siamo davvero sconvolti) che ancora fa il giro del mondo. Stava salendo il vento giusto, ma i kiwi non volevano regatare e il comitato ha annullato la prova del giorno. Lui al microfono ha abbozzato creando una situazione di ridicola tensione. Partito Coutts è rimasto il tattico di Alinghi, lui non cambia ma cambiano i timonieri: Peter Holmberg, il pirata caraibico con l'orecchino ultimamente in crisi di vocazione, il fulgido Jochen Schumann uomo delle molte Olimpiadi, il pragmatico Ed Baird, specialista della match race. Lui ha dovuto cambiare stile. Con Coutts formava una di quelle coppie che hanno superato felicemente i quarant'anni di matrimonio e a cui non serve parlare, basta guardare l'orizzonte e il gesto per capire. Chi ha navigato con loro ricorda il silenzio, le poche parole giuste misurate. Adesso la musica è cambiata. Per fortuna Alinghi continua a vincere come una macchina ben oliata e difficile da battere. «Devo ammettere una certa fatica a cambiare timoniere - racconta -. Ci deve essere molta fiducia tra tattico e timoniere, devi conquistarla ogni volta. Più navighi con un timoniere più è facile raggiungere questa intesa. Però bisogna dire che Jochen è sempre stato in barca con noi e che ho navigato un anno intero con Peter. Ho già navigato con Ed Baird nel ’95 quando era allenatore di New Zealand, è stato a bordo con noi nelle ultime regate. Non credo sarà così difficile».
Però se gli chiedi a bruciapelo chi ha bisogno di meno parole da te? Risponde secco: «Russell Coutts...». Alla fine l'amico è rimasto nel cuore. «Sono stato challenger e defender - prosegue Brad -. Questa volta è diversa da tutte le altre, c'è molto più collegamento tra noi e per noi è un grande aiuto continuare a fare regate. Le altre Coppe erano molto noiose: eri isolato, senza confronti con gli avversari. Alcuni challenger possono essere contrari al fatto che noi siamo in mezzo a loro. Però gli mostriamo molto, li stimoliamo a crescere e raggiungere il nostro livello. C'è molta energia in queste regate».


Ecco come giudica le prestazioni del sindacato: «Stiamo andando forte, tutto sommato meglio di quanto ci aspettavamo anche con la 75 (la barca che non hanno mai usato a Auckland) si è rivelata affidabile, abbiamo rotto poche cose. Con queste regate stiamo provando molte cose e ogni giorno impariamo. Il nostro programma è molto vario, vogliamo imparare ancora».

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