da Roma
«I due momenti sono nettamente separati». Palazzo Chigi ha badato alle virgole per non dare limpressione che il vertice di governo di ieri sera fosse uninterferenza nelle decisioni del cda di Alitalia. Che oggi dovrebbe scegliere il partner con cui trattare in esclusiva.
Ma, visto che il Tesoro con il 49,9% è lazionista di maggioranza, l«orientamento» dellesecutivo è determinante. Da una parte il premier Romano Prodi e il ministro dellEconomia, Tommaso Padoa-Schioppa, con il sottosegretario Massimo Tononi e il consigliere di Palazzo Chigi, Daniele De Giovanni, favorevoli allintesa con Air France-Klm che rappresenterebbe la naturale prosecuzione del piano messo a punto dal presidente della compagnia Maurizio Prato: Malpensa ridimensionata e tagli consistenti al personale di volo. «Cè già uno scambio azionario del 2%», è stato fatto notare ricordando come lex ad Francesco Mengozzi avesse propiziato lintesa con il gruppo di Jean-Cyril Spinetta.
Dallaltra parte il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, sostenitore della soluzione italiana predisposta da Air One con Intesa Sanpaolo, Goldman Sachs, Morgan Stanley e Nomura. Il piano di investimenti da 4 miliardi, una riduzione dellorganico più soft e soprattutto la salvaguardia del ruolo dellhub milanese sono argomenti che hanno influito notevolmente sulla valutazione dellesecutivo. Una prospettiva sponsorizzata anche dal vicepremier Francesco Rutelli e con più moderazione dal ministro dello Sviluppo, Pierluigi Bersani, e dal sottosegretario Enrico Letta. Lassenza del vicepremier Massimo DAlema, appena rientrato da Washington, ha indebolito un po il fronte «patriottico». Con Toto, il ragionamento portato avanti, «la compagnia manterrebbe la sua identità, con Air France scomparirebbe» e poi Ap Holding sarebbe arrivata prima tra gli 11 partecipanti alla gara precedente. Escluderla potrebbe aprire la strada a un contenzioso. La distanza tra le varie posizioni ha indotto il ministro Bianchi a parlare di «riunione interlocutoria, ce ne saranno altre nei prossimi giorni». Segnale che la «fine» dei giochi potrebbe slittare
Un cul-de-sac dal quale è difficile tirarsi fuori, soprattutto per non inasprire i buoni rapporti fin qui intrattenuti con Parigi. Ma il presidente del Consiglio ha voluto giocare sino in fondo tutte le sue carte. Per rintuzzare il pressing trasversale per il via libera allofferta della Ap Holding guidata da Carlo Toto. Questultimo ha pure inviato una lettera al governatore lombardo Formigoni (che spera nella bocciatura dei francesi) ribadendo lintento di «valorizzare Malpensa». E una soluzione, alla fine, sè studiata.
Si può anche accontentare, formalmente, il «partito Air One», ma rimane la procedura di vendita. Il Tesoro, infatti, intenderebbe seguire la via dellOpa, ovviamente a un prezzo più basso di quello di mercato e al quale aderirebbe solo Via XX Settembre. Allofferta potrebbe seguire il rilancio del contendente escluso. E alla fine limmagine di tutti ne guadagnerebbe. Il governo si leverebbe di dosso limmagine dirigista derivante dal caso-Telecom. E i due principali contendenti, Air France-Klm e Ap Holding (la «cordata Baldassarre» è più defilata), potrebbero affrontarsi a viso aperto.
Alitalia ieri ha strappato il 2,71% a 0,88 euro.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.