Alitalia, Cimoli parla alla Camera e il titolo crolla

«Alleanza essenziale». Meno 3,4% in Borsa. D’Alema: socio italiano e partner estero. Piloti e hostess guadagnano il 40% più dei concorrenti

da Milano

L’unica prospettiva per Alitalia è un’alleanza internazionale, anche se il ritorno a conti positivi è possibile. È necessario un accordo industriale; sono in corso colloqui esplorativi con Air France, ma sono state respinte proposte dall’Estremo Oriente perché solo finanziarie. Se l’obiettivo del piano industriale in corso, che prevedeva il ritorno all’utile nel 2006, è stato mancato, la colpa è dei sindacati e del sistema italiano nel suo complesso: gli aeroporti favorendo le low cost penalizzano due volte Alitalia, perché come primo cliente finanzia anche gli sconti ai concorrenti. Anche l’Antitrust ha condizionato sfavorevolmente la compagnia, penalizzando l’acquisto di Volare, operazione sulla quale sono ancora pendenti alcuni ricorsi.
Nella sua audizione alla Camera, alle commissioni Trasporti di Montecitorio e Lavori pubblici del Senato, Giancarlo Cimoli ha riferito sul futuro e sul recente passato della compagnia, cercando di far emergere gli elementi positivi della sua gestione: incremento di ricavi e di passeggeri, maggiore produttività commerciale, riduzione dei costi, incremento delle vendite dirette, calo dell’assenteismo, riduzione del costo del lavoro («ma il personale navigante della concorrenza domestica guadagna tra il 25% e il 40% in meno»), scorporo delle attività esterne al volo, prolungamento della durata del prestito obbligazionario, ricapitalizzazione; a parità di flotta negli ultimi due anni sono aumentate offerta, traffico e destinazioni. Ma gli sforzi sono stati insufficienti, visto che anche il 2006 chiuderà con i conti in rosso, fattore questo cruciale perché proprio ora si va negoziando quell’alleanza internazionale non rinviabile, cui Alitalia si presenta in condizioni di debolezza.
La data è ormai acquisita: entro il 31 gennaio il governo assumerà scelte definitive su Alitalia. Lo ha ribadito ieri il vicepresidente del Consiglio, Massimo D’Alema; a lui in particolare viene attribuito il progetto di un’integrazione con Air One preliminare a un’alleanza internazionale. In questo momento - ha detto D’Alema - «il governo-azionista si muove sia per cercare un alleato internazionale strategico sia per valutare il ricorso a un investitore italiano disposto a ricapitalizzare» l’Alitalia sulla base di un nuovo piano industriale. Per Cimoli il nuovo piano, che verrà dopo le alleanze - sui cui tempi però non si è espresso - dovrà articolarsi in cinque punti, tra i quali ha espressamente citato il presidio di Roma e Milano, in quanto «i più importanti mercati di riferimento».


L’ondata di commenti che si è levata nei confronti di Cimoli si può sintetizzare nella reazione di Borsa: meno 3,37%. In serata il presidente del Consiglio Romano Prodi e il ministro del Tesoro, Padoa-Schioppa, hanno ricevuto a Palazzo Chigi i leader di Cgil, Cisl e Uil, Guglielmo Epifani, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.

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