da Milano
Come suggeriva il buon senso, ieri i sindacati degli assistenti di volo e lAlitalia hanno sottoscritto laccordo che era stato preparato, dopo una serie di incontri, dai tecnici del ministero dei Trasporti. Le parti hanno parlato di un buon compromesso, mentre per la mediazione del ministro Bianchi si è trattato, senza dubbio, di un successo. Il clima nelle ultime settimane si era incattivito: con il personale di volo, da una parte, pronto a esasperare la protesta con scioperi bianchi quotidiani, e con lazienda irremovibile, dallaltra parte, alle richieste sindacali, che giudicava sostanzialmente pretestuose. Ieri laccordo, firmato dai confederali, da Ugl, Anpav e Avia, ha avuto un unico neo: la mancata sottoscrizione da parte del Sdl, il nuovo nome degli autonomi del Sult; numericamente il sindacato autonomo conta parecchio, e quindi il suo mantenersi per ora le mani libere lancia qualche interrogativo preoccupato; il Sdl si è comunque riservato di sottoporre alla propria base i termini dellaccordo. Non va sottovalutato il clima nel quale si è sviluppata la trattativa: il contesto è quello di una privatizzazione che è ancora avviluppata in molti dubbi, e limpressione è che i sindacati abbiano voluto spingere le proprie richieste ora, convinti che domani, con un azionista diverso dal governo, sarà difficile ottenere alcunché.
Quanto ai contenuti dellintesa, Alitalia si impegna a riconoscere agli assistenti di volo la somma complessiva di 12 milioni di euro come contribuzione al fondo di previdenza per gli anni dal 2005 al 2007. Da luglio Alitalia riconoscerà al personale di volo la somma di 3 milioni a titolo di anticipazione su eventuali diritti contrattuali che dovessero essere riconosciuti a seguito di ulteriori trattative. LAlitalia assumerà presso la sua base di Milano 240 assistenti di volo, regolarizzando altrettanti precari; e introdurrà alcuni miglioramenti nel meccanismo dei turni di riposo del personale di volo sulle rotte del lungo raggio, mentre la composizione degli equipaggi verrà rafforzata con la nomina di 15 nuovi capi cabina per la base di Milano.
Laccordo, a prima vista, sembra più sbilanciato a favore dei dipendenti, ma lazienda abbozza sottolineando che si tratta, appunto, «di un accordo». Le parti hanno anche concordato di riprendere la discussione in dicembre su alcuni punti rimasti in sospeso; ma per quella data lAlitalia, nel bene o nel male, avrà già imboccato una nuova fase storica.
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