Alitalia pronta a licenziare? I concorrenti lo hanno già fatto

Negli ultimi 20 mesi perdite di bilancio e tagli al personale hanno investito un po’ tutte le compagnie nel mondo. La via delle fusioni

Alitalia pronta a licenziare? I concorrenti lo hanno già fatto

Alitalia tace sui piani di tagli al personale che le vengono attribuiti. Qualche maligno potrebbe dire: ma come, la Iata annuncia nel 2010 una ripresa a doppia cifra e Alitalia agisce in controtendenza?
In realtà, di qua e di là dell’Atlantico, le compagnie aeree continuano a essere prudenti. Tutte, nell’arco degli ultimi 20 mesi (l’anzianità della nuova Alitalia), hanno cercato di ridurre drasticamente i costi, e tra le manovre spesso sono rientrati anche i tagli al personale. Una delle misure più utilizzate è quella delle alleanze, nelle loro varie accezioni: dai semplici rapporti commerciali di code sharing, che hanno avuto un forte incremento, all’esercizio in comune di fasci di rotte (quelle atlantiche, per esempio, tra Delta, Air France-Klm e Alitalia), fino alle fusioni vere e proprie: le più grandi, recenti, sono United-Continental, che una volta a regime sarà la più grande compagnia del mondo, e, in Europa, la «sofferta» integrazione tra British e Iberia, che non ha ancora concluso definitivamente il proprio iter. Le economie di scala, dunque, sono una pista molto battuta, e questo fa dire alla Iata che nel 2050 le grandi compagnie nel mondo saranno solo 12. L’incremento dimensionale fa emergere opportunità di razionalizzazione che non appartengono alle singole società: perchè avere sovrapposizioni nelle attività amministrative, nei sistemi di prenotazione, nella rete di destinazioni, quando tutto si può fare con strutture più snelle? In Europa, la prima a capirlo è stata, nel 2004, Air France che ha (con delicatezza e diplomazia) acquisito l’olandese Klm. Naturalmente, con tutte le variabili che appartengono al trasporto aereo, un’integrazione non è un’assicurazione sulla vita. E così Air France-Klm ha chiuso l’esercizio 2009-2010 con una perdita netta record di 1,55 miliardi, la peggiore dalla fusione. Già prima di questi dati, comunque, l’obiettivo annunciato dalla compagnia era quello di tagliare 4.500 posti di lavoro su 63mila entro il 2011. Nell’anno fiscale 2009 il personale era stato già ridotto di 2mila unità.
Lufthansa, dopo un 2009 in rosso e un primo trimestre 2010 in profondo rosso (298 milioni), si è ripresa nel secondo, con un utile di 194 milioni, senza forti contraccolpi sul personale. Piuttosto, per prepararsi un anno fa a entrare nel gruppo tedesco, la «preda» Austrian Airlines, aveva annunciato mille tagli. Peggio è andata a British, che tra riduzioni fatte e programmate è nell’ordine dei 4mila tagli, e nel primo trimestre dell’anno fiscale ha perso 122 milioni di sterline. Ha tagliato 2mila posti Aeroflot, e riduzioni di flotta e personale sono stati annunciati un po’ ovunque, da Virgin alla ceca Csa.
Negli Stati Uniti, dove la ripresa, secondo le rilevazioni della Iata è superiore a quella che si registra in Europa, più che una politica di riduzioni di personale è stata cavalcata quella delle integrazioni. Oggi la nuova di zecca United Airlines (Ual)-Continental ha superato in classifica sia Delta (che si è fusa con Northwest) che American Airlines.
In Italia, a parte Alitalia, il settore del trasporto aereo non ha mai brillato: nell’arco degli ultimi 20 mesi è scomparsa Myair, lasciando a terra circa 300 persone, mentre Livingston ha annunciato recentemente riduzioni di flotta e di personale.

Mentre la fusione tra Meridiana e la controllata Eurofly, che ha dato origine a MeridianaFly, non ha provocato riduzioni di personale, che nel gruppo è a quota 1.700 persone; se non il mancato rinnovo di qualche decina di contratti stagionali.

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