Alitalia al tappeto: non volerà più verso la Sardegna

«Bocciata» dal Consiglio di Stato perchè non partecipò alla gara. Quanto a Volare, si aspetta il Tar

Paolo Stefanato

da Milano

Nell’arco di 48 ore soltanto, all’Alitalia sono arrivate due bastonate dolorosissime da parte del Consiglio di Stato: ha sospeso la gara per Volare e ha escluso la compagnia di Stato dai voli con la Sardegna. Ne ha fatto le spese anche il titolo in Borsa: in chiusura ha perso il 3%, ma nel corso della seduta è sprofondato anche del 7%.
Della prima ordinanza abbiamo già riferito; della seconda si è avuta contezza soltanto ieri. Entrambi i provvedimenti hanno tratto origine da altrettanti ricorsi della concorrente Air One, su pronunce del Tar favorevoli ad Alitalia. L’Enac - l’autorità per l’aviazione civile - ha quindi intimato alla compagnia guidata da Giancarlo Cimoli di sospendere l’attività di collegamento tra gli aeroporti di Milano e di Roma e quello di Cagliari. Il provvedimento dei giudici amministrativi è immediatamente esecutivo, ma in termini operativi il divieto scatterà venerdì, per attenuare, almeno in prima battuta, i disagi agli utenti. L’ordinanza è definitiva e non appellabile. L’Alitalia dunque non volerà più sulla Sardegna per tutta la durata del decreto sulla continuità territoriale: e cioè per tre anni. L'Enac ha comunicato ieri che le rotte Cagliari-Roma e Cagliari-Milano saranno operate solo dalle due compagnie assegnatarie, Air One e Meridiana. A partire da venerdì i passeggeri già in possesso di biglietti Alitalia saranno riprotetti dalle suddette compagnie, che «dovranno mantenere le prenotazioni già effettuate dagli utenti per i voli Alitalia». L'Alitalia, inoltre, è stata invitata dall’Enac a «dare immediata informativa all'utenza e ad interrompere la vendita dei biglietti e la pubblicità relativa ai voli sulle tratte interessate all'ordinanza del Consiglio di Stato».
Come si ricorderà, alla gara indetta dall’Enac per l’assegnazione delle rotte in regime di continuità territoriale con la Sardegna, che scadeva il 24 aprile, l’Alitalia aveva presentato in ritardo la propria domanda di partecipazione, venendone automaticamente esclusa. Al successivo ricorso, il Tar, in via provvisoria, aveva riammesso la compagnia al servizio, accogliendo la tesi (ardita) secondo cui la volontà di operare sulla Sardegna era comunque riscontrabile nei fatti. Il Consiglio di Stato ha considerato perentorio il termine di scadenza della gara, e l’Alitalia è stata definitivamente esclusa. Con una curiosa beffa: martedì sera la compagnia aveva comunicato che il Consiglio di Stato aveva confermato la sua operatività sulla Sardegna. Strani comportamenti, alla Magliana: prima si «dimentica» di presentare una domanda così importante, poi si travisa il contenuto letterale di una sentenza. La stessa figura di Cimoli viene fortemente deteriorata da leggerezze (o infedeltà, come molti sussurrano) di queste dimensioni, che indicano pericolosi scollamenti e irresponsabilità nella prima linea di manager.
La vicenda della Sardegna - che ha suscitato ieri nuove preoccupazioni e polemiche sindacali e politiche - pone degli interrogativi anche sul futuro del personale di scalo (oltre un centinaio di persone) basato a Cagliari, cui d’un tratto sfuma il lavoro. Ora si vedrà se l’Alitalia stringerà quell’accordo di code sharing con Meridiana che era già stato ipotizzato all’indomani della prima esclusione.
Quanto a Volare, la compagnia continuerà a operare normalmente sotto l’egida dell’Alitalia, almeno fino alla pronuncia di merito del Tar, a sua volta appellabile presso il Consiglio di Stato.

Questo il messaggio trasmesso dal commissario Carlo Rinaldini, fiducioso in una pronuncia favorevole del Tar; egli ha «preso atto» del provvedimento «interinale» del Consiglio di Stato, e confida nel giudizio di merito del Tar.

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