Alitalia, il Tar boccia il ricorso di Air One

I magistrati amministrativi non bloccano la trattativa in esclusiva tra il Tesoro ed Air France-Klm, ora più vicina all’obiettivo. Ma il gruppo guidato da Carlo Toto preannuncia l’appello al Consiglio di Stato: "Il nostro progetto è più solido"

Alitalia, il Tar boccia 
il ricorso di Air One

Roma - La trattativa per la cessione del 49,9% di Alitalia ad Air France-Klm proseguirà. Almeno per ora. La terza sezione del Tar del Lazio, presieduta da Stefano Baccarini, ha respinto dopo tre ore di camera di consiglio la richiesta di sospensiva presentata dalla Ap Holding di Carlo Toto.

Secondo i magistrati amministrativi, infatti, «non sussistono i presupposti per l’accoglimento dell’istanza cautelare sia per la carenza di elementi di irreparabilità del danno sia per la mancanza di fumus bonis iuris». In pratica, il Tar non ha riconosciuto il fondamento di una sospensiva: un pregiudizio economico non risarcibile in alcun modo e, soprattutto, la sussistenza di un concreto diritto di Ap Holding leso in qualche maniera dalla decisione del ministero dell’Economia di privilegiare l’asse franco-olandese.
Il raggruppamento guidato da Carlo Toto e comprendente Intesa Sanpaolo, Morgan Stanley, Nomura e Goldman Sachs non si è comunque dato per vinto. In attesa delle motivazioni della sentenza, che dovrebbero essere pubblicate tra pochi giorni, Ap Holding ha preannunciato il ricorso al Consiglio di Stato. «Il nostro progetto per Alitalia rimane pronto, solido e a disposizione del Paese», ha dichiarato la società, intenzionata a combattere ancora per il «ripristino immediato di condizioni di trasparenza e non discriminatorietà».

Nell’immediato, però, il gruppo presieduto da Jean-Cyril Spinetta potrà proseguire la due diligence sulla compagnia aerea italiana in vista della formulazione definitiva del prezzo dell’Ops. I francesi, comunque, hanno fatto già sapere che attenderanno il prossimo governo per concludere la trattativa e non incorrere in quegli «incidenti di percorso» che hanno stoppato la fusione tra Autostrade e Abertis due anni fa. Contestualmente bisogna ricordare che il ricorso al Consiglio di Stato e la stessa tecnicalità della privatizzazione (un decreto del 2005 prevede che il Tesoro possa cedere la sua quota anche aderendo a un’Opa, ndr) non consentono di escludere a priori la presenza di Ap Holding fino alla fine.

Anche per questo motivo il cosiddetto «fronte del Nord», interessato alla sopravvivenza dell’hub di Malpensa, non si è lasciato scoraggiare dalla decisione dei giudici amministrativi. «La battaglia per difendere il diritto dei cittadini del Nord e dell’Italia a volare in tutto il mondo proseguirà comunque», ha replicato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni. Secondo il governatore, la sentenza è «gravemente sbagliata» in quanto il danno è veramente irreparabile sia per l’irreversibilità delle conseguenze derivanti dalla cessione ad Air France-Klm sia perché si legittima il ricorso alla trattativa privata per la vendita di un bene pubblico come la ex compagnia di bandiera.
Di diverso tenore le reazioni dei sindacati dei piloti e degli assistenti di volo, sollevati dall’ordinanza pro Air France.

«Auspichiamo che la trattativa prosegua speditamente e senza ulteriori azioni di disturbo», hanno sottolineato Anpac, Anpav e Avia. Il «verdetto» ha comunque giovato alle quotazioni Alitalia che ieri a Piazza Affari ha segnato un leggero rialzo (+0,72%). La partita, tuttavia, è ancora aperta.

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